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Pensionati italiani, è fuga all'estero. Ecco quali sono i "paradisi", tra fisco, investimenti e sanità a buon mercato

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Giulio Bucchi
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Godersi la pensione all'estero, per ora, conviene ancora. Inps e governo sembrano avere intenzione di colpire chi non lavora più e risiede oltre confine, tagliandogli gli assegni, ma nell'attesa sono tanti gli italiani che hanno scelto di lasciare il Paese: 400mila anziani, con un aumento del 65% nel solo 2014. E un pezzo del Tempo svela come le destinazioni preferite non siano più i Caraibi e i mari del Sud, ma l'Europa, magari con mete in cui il Fisco pesa molto meno. La questione finanziaria è naturalmente quella principale, anche perché i pensionati all'estero percepiscono un assegno lordo con ritenute fiscali applicate solo dai Paesi di residenza, con doppio smacco per il Tesoro italiano, che eroga soldi a chi, di fatto, non li spenderà in Italia sottraendo dunque altri introiti sotto forma di imposte su consumi e investimenti. I Paesi preferiti - Il 70% dei pensionati "in fuga" permanente preferisce l'Europa sia per vicinanza sia per welfare e senso di sicurezza. Secondo i dati Inps, dal 2003 al 2014 il Vecchio Continente è di gran lunga il preferito anche se dal 2011 sono in aumento i flussi verso Oceania, Africa e America Centrale. In Svizzera vivono 6.540 pensionati italiani, in Germania 4.351. Al terzo posto c'è la Francia, al quarto gli Stati Uniti: tutti paesi con lunga tradizione di emigrazione italiana. C'è poi qualche sorpresa: la Romania, con 843 pensionati italiani, è preferita da chi deve pagarsi costose cure odontoiatriche, decisamente più a buon mercato oltre l'ex Cortina di Ferro. In Spagna e alle Canarie invece il pezzo forte è l'Iva al 4%, con un mercato immobiliare poi in cui i prezzi sono crollati del 30-40% in un paio d'anni. L'investimento sul mattone, lì, è ancora un affare.

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