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Processo Ruby: i legali del Cav chiedono legittimo impedimento, la Boccassini si oppone

Gli avvocati di Berlusconi elencano gli impegni elettorali, ma il procuratore si mette di traverso

Lucia Esposito
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  I giudici di Milano hanno accolto la richiesta dei legali di Silvio Berlusconi e hanno detto sì al legittimo impedimento sul processo Ruby. Hanno fissato la prossima udienza l'11 febbraio. Questa mattina, lunedì 4 febbraio, in aula si è consumato un nuovo scontro tra l'accusa e la difesa del caso Ruby sul legittimo impedimento. I difensori di Silvio Berlusconi, imputato nel processo, hanno sottlineanto ch, il Cavaliere ha in programma un'intervista televisiva a La7 e   nel pomeriggio una serie di incontri istituzionali a Trieste. Davanti ai giudici di Milano i legali hanno   ricordato gli impegni dell'ex premier sottolineando che si tratta di   "momenti essenziali" della campagna elettorale e che in regime di par   condicio "i palinsesti vengono stabiliti dalle emittenti" come ricorda  una nota della Commissione vigilanza Rai. Per offrire un quadro degli impegni che dovrà sostenere   Berlusconi, l'avvocato Niccolò Ghedini ha consegnato ai giudici un   planning da mantenere riservato "per ragioni di sicurezza o per non   renderlo noto agli avversari politici" in cui si mostra il tour de   force che dovrà affrontare l'ex premier nei 18 giorni che mancano al   voto. Per questo la difesa torna a sottolineare l'importanza di   sospendere il processo fino al voto.  Ilda contro Contraria al legittimo impedimento il sostituto procuratore Ilda  Boccassini che, durante il suo intervento,  ha ricordato come i giudici hanno già emesso  un'ordinanza "articolata ed esaustiva" sul legittimo impedimento. Per   'accusa gli impegni di Berlusconi non rappresentano impedimenti   legittimi e qualora la Corte ritenga che la sua partecipazione in tv  possa rientrare nel legittimo impedimento, l'accusa chiede in   subordine che l'udienza venga celebrata a partire dal primo pomeriggio. Ma questa volta Ilda ha avuto la peggio.   

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