Musy, fermato il presunto attentatore: è un italiano
Torino, la polizia torchia il sospetto, un italiano, che lo scorso marzo avrebbe sparato al consigliere comunale Udc: "Questione di affari"
Dopo quasi un anno di indagini, la polizia di Torino ha fermato il sospettato che avrebbe sparato ad Alberto Musy, il consigliere comunale dell'Udc vittima di un agguato il 21 marzo del 2012. L'uomo fu colpito nel cortile di casa, e da allora non si è mai rirpeso dal coma. Il sospettato è un italiano, Francesco Furchì di 49 anni: la svolta sarebbe arrivata la scorsa notte, quando le forze dell'ordine, per ore, hanno torchiato un uomo. Il fermato abita vicino a Musy, e dalle poche anticipazioni trapelate il risentimento che lo portò ad aprire il fuoco sarebbe legato a questioni di affari e soldi. L'uomo non avrebbe avutuo complici, e dalle indiscrezioni si tratterebbe di una storia molto complessa. Il finto postino - L'attentato avvenne alle 8.30 del 21 marzo 2012. Un uomo citofonò in via Barbaroux, in pieno centro a Torino: voleva recapitare un pacco al consigliere comunale. Così un vicino ha aperto il portone. Poi l'uomo ha atteso nel cortile che Musy uscisse di casa per andare al lavoro. Quando lo vide gli scaricò addosso tutti i colpi di una P38. La moglie di Musy, Angelica, dopo aver udito i colpì si precipitò ad aiutare il marito. Da quel giorno, però, l'avvocato è in coma profondo. Le indagini, in particolare, si sono concentrate sulle immagini delle telecamere nelle vicinanze dell'abitazione di Musy, che avevano ripreso un uomo con un casco nero e con un pacco, dentro al quale - secondo gli investigatori - l'attentatore aveva nascosto l'arma. Il killer - Francesco Furchì è un professionista torinese, un ragioniere di origini calabresi, nonchè presidente del circolo "Magna Grecia". A quanto si apprende, gli inquirenti sospettano che abbia agito per non meglio precisati motivi politici: l'uomo era candidato nella stessa lista di Musy, 'Alleanza per la citta”.