De Magistris e la pagella segreta dei magistrati
"Il dottor De Magistris è del tutto inadeguato, sul piano professionale e sul piano dell'equilibrio e dei diritti delle persone solo sospettate di reato, a svolgere la funzione di pm...". E' questa la "pagella" sull'attuale sindaco "sospeso" di Napoli, risalente al 2008 e rivelata oggi da "Il Giornale", che i vertici degli uffici giudiziari calabresi inviarono al Csm. Come si può vedere, il giudizio è ampiamente negativo: quanto scritto sei anni fa è ancora consultabile su siti e blog, nonostante "Giggino" abbia sempre mantenuto una certa dose di autostima: "Prima che toccassi certi nervi scoperti, ero considerato un magistrato bravissimo". La pagella insufficiente - Il giudizio del Consiglio del tribunale di Catanzaro, infatti, troncava De Magistris. "Le sue tesi di accusa sono cadute spesso per errori evitabili ed evidenziati dall'organo giudicante. Sono emersi rilievi negativi per l'anomalia di molti provvedimenti adottati, mentre i procedimenti di rilevante impatto sociale hanno trovato smentite clamorose". Insomma, una figuraccia dietro l'altra: "In alcuni provvedimenti si notano e configurano violazioni manifesti di legge, e si radicano prassi senza alcun fondamento normativo". Anche il giudizio sulla preparazione è assolutamente insufficiente: "Ci sono gravi lacune, tecniche di indagine discutibili, procedimenti fondati su ipotesi accusatorie mai confermate, poca attività di approfondimento". La difesa di De Magistris - "Ho sempre fatto il mio dovere in piena coscienza", la risposta di Giggino: il complotto ordito ai suoi danni dagli stessi capi calabresi, quando nel 2011 - da parte del tribunale di Salerno - fu assolto dall'accusa di abuso d'ufficio. "Si trattava di un'accusa per me ingiusta e infamante – aveva commentato all'epoca De Magistris sulla sua pagina Facebook – ho dedicato, infatti, alla giustizia e alla legalità quindici anni della mia vita, giorno e notte, sempre e solo per mantenere vivo il principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alle legge. Per questo, ho pagato sulla mia pelle la ferocia di pezzi deviati dello Stato, a cui non piace la magistratura autonoma e indipendente, non piegata e suddita al potere politico”. Parole di attaccamento e di preparazione che contrastano decisamente con la pagella del 2008.