Casa, le novità dello Sblocca Italia: ristrutturazioni più veloci e con meno costi. Iter e documenti, caso per caso
Buone notizie per chi deve frazionare un immobile o accorparne due o più. Con le nuove misure previste dal pacchetto casa dello Sblocca Italia, non ancora ufficiali, il governo ha introdotto un iter più snello e agevole per rendere le ristrutturazioni più veloci dal punto di vista burocratico e meno costose da quello economico. Niente permesso, basta il professionista - Il punto più incisivo è l'aver assimilato accorpamento e frazionamento alla manutenzione straordinaria, introducendo dunque la stessa procedura semplificata. A differenza di quanto avviene ora, si potrà procedere ad accorpamento (in genere, per evitare di pagare l'Imu perché abitazione principale) o frazionamento (per cedere una parte di un immobile troppo grande o dai costi di gestione troppo elevati) con una semplice comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila o Cial). Non servirà più, in altre parole, il permesso del Comune (con tempi lunghi e oneri di costruzione da pagare) ma la dichiarazione di un professionista (geometra, architetto o ingegnere) che si assume l'onere di garantire la regolarità del progetto. Una comunicazione che può arrivare prima dell'inizio dei lavori, durante o alla fine (con una sanzione pecuniaria nell'ordine degli 80 euro). Tutti i documenti necessari - Una semplificazione sostanziale in un quadro già abbastanza complesso, perché tra categorie urbanistiche e permessi vari, le procedure non sono sempre chiare. Come ricorda il Corriere della Sera, solo i lavori di manutenzione ordinaria (tinteggiatura, posa di pavimenti, in generale tutte le operazioni che non incidono sull'aspetto esterno dell'immobile né ne modificano la pianta) possono essere fatti in totale privatezza, senza documenti da presentare né obblighi di contattare un professionista (anche se in questo caso non si può accedere ai i bonus ristrutturazioni, a meno di abbattimento di barriere architettoniche). Nei lavori di manutenzione straordinaria, invece, rientrano gli interventi che modificano la pianta dell'immobile ma senza aumentarne la superficie utile: spostamento di una tramezza, apertura di una porta. In questo caso, come per il frazionamento e l'accorpamento, serve una comunicazione di inizio lavori asseverata da parte di un professionista, che assicuri la stabilità della struttura. Infine, c'è la ristrutturazione edilizia vera e propria, che implica la richiesta di un permesso di costruire o Dia (Dichiarazione inizio attività) e si ha quando si costruisce un edificio ex novo o si aumenta la volumetria di un immobile. E' il caso, spesso sottovalutato, della chiusura di un balcone con una veranda o la realizzazione di un soppalco. In questi casi, i tempi sono necessariamente più lunghi e aumentano anche i costi.