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'Ndrangheta, l'intercettazione: "Spariamo in bocca al giornalista"

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Minacce di morte contro un cronista della Gazzetta di Modena e collaboratore di Repubblica. 'Ndrangheta, blitz con 29 arresti, sequestrati 90 mln

Andrea Tempestini
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Minacce di morte a una giornalista: "Spariamo in bocca a Tizian". Nel mirino c'è Giovanni Tizian, giornalista della Gazzetta di Modena, collaboratore di Repubblica eL'Espresso. La frase è emersa da una intercettazione relativa a un'inchiesta su slot machine e 'ndrangheta. Le Fiamme Gialle di Bologna hanno tolto il velo a un giro di "macchinette" truccate e di gioco online, che riguardava sia l'Italia sia territorio estero, gestito da affiliati alla criminalità organizzata. Gli arresti - L'attività illecita era gestita dalla provincia di Ravenna da un elemento di spicco della 'ndrangheta. La Guardia di Finanza, all'alba di mercoledì 24 gennaio, ha eseguito 29 arresti (l'accusa è di associazione a delinquere) mentre sono stati messi beni sotto sequestro per una cifra superiore ai 90 milioni di euro. La telefonata - Nel dettaglio, il nome di Tizian aveva fatto capolino in una telefonata tra il presunto capo banda, Nicola Femia, e l'imprenditore Guido Torello. Nella conversazione il primo si lamenta per gli articoli firmati da Tizian sulla Gazzetta di Modena, in cui il cronista insisteva sui legami di Femia con le cosche calabresi. "O la smette o gli sparo in bocca", afferma Torello. Dopo questa affermazione, gli inquirenti hanno deciso di mettere sotto tutela il giornalista.

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