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Bimba di 18 mesi uccisa a coltellate dal padre

Nicoletta Orlandi Posti
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Ha ucciso Alessia, la figlioletta di 18 mesi, con almeno tre coltellate al petto, una delle quali avrebbe raggiunto il cuore. È accusato di infanticidio Luca Giustini, 34 anni, macchinista di Trenitalia. L'uomo è tuttora nella caserma dei carabinieri di Collemarino (Ancona), dove ha subito un primo interrogatorio in attesa dell'arrivo di un magistrato. I militari continuano a mantenere il più stretto riserbo sulla vicenda e, al momento, l'infanticidio può essere ricostruito solo attraverso le testimonianze, in parte discordanti, di alcuni vicini, tutti sotto shock perchè conoscono molto bene i Giustini. Intorno alle 14.30, nell'appartamento al terzo piano di uno stabile di via Patrizi, nella zona nord di Ancona, si ipotizza che la piccola Alessia fosse nella culla: fa i capricci e non vuole smettere di piangere. A quell'ora, mamma Sara è fuori casa e non ci sono nemmeno i genitori della donna, che abitano poco distante. Il padre, forse incapace di gestire quei capricci, ha un improvviso raptus, prende un coltello da cucina e colpisce la figlia minore, ferendola mortalmente. Poi avrebbe telefonato alla moglie: «Corri, a casa è successa una tragedia». Le urla improvvise provenienti dal terzo piano hanno allertato i carabinieri, la cui sede è nello stesso stabile, dua piani più giù. I militari sono intervenuti in pochi minuti e hanno chiamato il 118. Quando i sanitari sono giunti sul posto, la piccola Alessia era ancora viva, hanno provato a rianimarla, ma il suo cuore ha smesso di battere durante il trasferimento in ospedale. Non è confermato che in casa, al momento dell'omicidio, fosse presente anche la sorellina maggiore di Alessia, di quattro anni. Forse era fuori, in compagnia del nonno materno, che è stato comunque il primo familiare a raggiungere il luogo della tragedia, dopo aver ricevuto a sua volta la chiamata allarmata della figlia. «Era tutta insanguinata», avrebbe detto il nonno dopo essere entrato nell'appartamento. Disperata la nonna: «Alessia l'avevo cresciuta io», ripete. «Ho udito un pianto inconsolabile della figlia maggiore», ha riferito un'anziana vicina di casa, senza però poter dire se fosse arrivata successivamente sulla scena del crimine. Luca Gustini è stato accompagnato subito in caserma in stato di fermo. Di lui, i vicini dicono che era una persona non violenta, dalla vita normale e molto attaccato alla famiglia. Non risultano neanche problemi economici. Il suo profilo su facebook è ricco di fotografie, in cui compare sorridente insieme alle due figlie e alla moglie, Sara, di 32 anni, infermiera all'ospedale regionale di Torrette.

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