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Gallinari, tra gli ex Br al funerale anche Grassi, candidato di Ingroia

L'ex rifondarolo, in lista con Rivoluzione civile, al corteo funebre per l'ex terrorista. Il leader: "Solo pietas umana"

Giulio Bucchi
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Antonio Ingroia, a La Telefonata di Maurizio Belpietro, ha parlato di "pietas umana". Certo è che la presenza di un suo candidato, il rifondarolo Claudio Grassi, ai funerali dell'ex brigatista Prospero Gallinari sabato a Reggio Emilia è diventata un caso politico. Perché insieme a reduci degli Anni di Piombo, ex terroristi rossi nostalgici e No Tav rivoluzionari c'era anche un possibile nuovo volto del Parlamento italiano. Ironia della sorte, candidato appunto con Rivoluzione civile, il partito dei manettari (dove però qualcuno in manette vuole solo i politici, evidentemente). E sul caso Grassi si scatena la bagarre dei reduci Idv: "Così rompiamo l'alleanza". In cattiva compagnia - "Di fronte alla morte credo che sia principale la pietas umana - si è difeso un po' imbarazzato Ingroia -. Sono state molto chiare le parole del candidato Grassi che ha parlato della vecchia amicizia d'infanzia chiusa dal passare degli anni, quando le strade si sono allontanate ed ha detto parole molto nette di condanna di ogni forma del terrorismo e della violenza politica". E poi ricorda come al funerale di Gallinari, morto a 62 anni lo scorso 14 gennaio, "c'erano preti, esponenti di alri partiti come del Pd". Come a dire: a piangere il terrorista comunista ed alzare il pugno al cielo, in sfida allo Stato, non sono soltanto i brutti e cattivi della sinistra radicale, ma pure qualcuno che si è rifatto il trucco recentemente. In ogni caso, conclude Ingoria, "è comprensibile che, presi di sorpresa dalle notizie e visti i filmati di alcuni che nelle prime file avevano cercato di trasformare il corteo in una manifestazione politica, ci possa essere stato del disorientamento ma Grassi non ha partecipato a quella parte di manifestazione, era compostamente in coda al corteo". Insieme agli ex Brigate Rosse Renato Curcio, Raffaele Fiore, Barbara Balzerani e Loris Tonino Paroli e l'ex leader di Potere Operaio Oreste Scalzone, tutti in fila dietro la bara di Gallinari bordata con un bel drappo rosso con su disegnate stella e falce e martello.

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