Pascale e Feltri si iscrivono a Arcigay
"Francesca Pascale e Vittorio Feltri annunciano la loro iscrizione all'arcigay poiché ne condividono le battaglie in favore dell'estensione massima dei diritti civili e della libertà". E' quanto si legge in una nota della segreteria di redazione de "Il Giornale". L'editorialista e la fidanzata del Cav hanno scelto di aderire all'associazione che difende i diritti degli omosessuali per mostrare la loro vicinanza al mondo omo. Francesca Pascale già qualche giorno fa aveva rilasciato un'intervista al Corriere del mezzogiorno in cui ha lanciato un vero e proprio appello al mondo del centrodestra perchè difenda i diritti del mondo omosessuale soprattutto sul fronte delle unioni civili. La campagna di Francesca - "Lo dico da cristiana, da cattolica, da donna che vive nella condizione di coppia di fatto: sì alle unioni civili, sì al rispetto per la libertà individuale. Cristo ha detto: ama il prossimo tuo come te stesso. Non ha insegnato a fare differenza tra gay ed etero. Ecco, mi piacerebbe se il centrodestra aprisse i suoi orizzonti e affermasse: siamo liberali fino in fondo e non soltanto quando ci interessa o quando ci fa comodo. Va bene rispettare ciò che dice la Chiesa, ma la Chiesa deve rispettare anche la libertà di uno stato laico e non confessionale, altrimenti si sconfina nella discriminazione di chi non è cattolico", aveva detto la fidanzata di Silvio Berlusconi. La scelta di Feltri - Anche Vittorio Feltri ha detto sì all'arcigay e spiega la sua scelta così: “Noi – rileva l'editorialista del Il Giornale – siamo per la libertà, senza discriminazioni, convinti che sia necessario superare i pregiudizi che generano equivoci, banalità, insulti noiosi e stupidi. Quando si tratta di trasformare i diritti in fatti concreti si trovano tutti in difficoltà. Renzi ha fatto tanti annunci e poi è finito in un sistema istituzionale che rende difficile qualsiasi iniziativa. Ogni volta che ci ha provato Berlusconi si è trovato il mondo addosso. Finché si tratta di chiacchiere – dice – sono tutti d'accordo, quando è l'ora di trasformarle in fatti concreti si incontrano gli ostacoli”. Per Feltri non è un problema l'iscrizione a un'organizzazione da sempre schierata a sinistra: “quando si tratta di diritti civili non esistono destra o sinistra. Il nostro – conclude – è un gesto simbolico, speriamo che contribuisca ad ottenere qualche risultato”.