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Giallo a Roma, scomparsa la "regina" delle cliniche: ritrovata a Pompei

simone cerroni
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È stata ritrovata a Pompei e sta bene l'imprenditrice romana Maria Stella Giorlandino, di cui non si avevano più notizie da mercoledì. La donna è stata riconosciuta da alcuni turisti che hanno avvisato il 113. Secondo le prime informazioni, al momento del ritrovamento si trovava nella basilica del santuario della Madonna di Pompei per pregare: sarebbero buone le sue condizioni di salute. Nel pomeriggio di sabato era stata rinvenuta la sua auto regolarmente parcheggiata e chiusa in via Lancisi, a due passi dal Policlinico e non lontano dalla stazione Termini. La Giorlandino è passata da "regina delle cliniche" a regina della cronca romana. La mattinata del 27 giugno era scomparsa. A denunciare la scomparsa ai carabinieri era stato il marito. In passato la donna aveva denunciato di essere oggetto di stalking.  Le ricerche - "Ogni volta che esco di casa mi sento seguita. Ho paura". Avrebbe pronunciato queste parole, al telefono con un collaboratore, Mariastella Giorlandino prima di scomparire". Secondo quanto ricostruito finora, mercoledì mattina l'imprenditrice è andata a lavorare con la sua Smart bianca e grigia e ha partecipato a una riunione. La sera però non è rientrata a casa, nella sua villa sull'Appia Antica, dove ad attenderla c'era il marito. Ieri mattina, venerdì 27 giugno, l'uomo è andato a sporgere denuncia ai carabinieri. Al momento i militari non escludono alcuna ipotesi, partendo dall'allontanamento volontario. Si indaga anche in ambito familiare, per verificare l'eventualità che ci fossero situazioni conflittuali all'interno della famiglia. Il marito Carlo De Martino esprime "forte preoccupazione per l'inspiegabile assenza" della donna. "Non ho parole per esprimere il mio profondo dolore" ha detto, sottolineando che l'imprenditrice "purtroppo e senza alcuna giustificazione, da ormai due giorni non dà più alcun segnale". Lo stalking - In passato aveva sporto una denuncia per stalking contro anonimi. Si sentiva perseguitata e forse per questo quei segnali di allarme, lanciati poco prima della scomparsa, non sono stati presi sul serio. In un'intervista su Repubblica dell'ottobre 2013 la donna riferiva di essere sottoposta a pressioni e minacce per la sua attività: "Ho subito, negli ultimi anni, grosse minacce, pressioni a livello di ispezioni di ogni tipo che hanno creato nella mia vita privata e su mio figlio di 12 anni un grosso handicap psicologico di stalking emotivo. Noi donne siamo costantemente penalizzate e colpite con ogni forma di violenza morale e psicologica". Era qualcuno che presentava esposti anonimi per spingere le forze dell'ordine a effettuare ispezioni nei centri di analisi e anche nella sua abitazione sull'Appia. Delle pressioni che hanno continuato a farsi sentire anche dopo un'ispezione per abusi edilizi nella sua villa.  

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