Studentessa modello si suicidaIndagati i genitori: le vietavano di fare tutto
E' salita sulla scala antincendio del suo liceo, poi si è voltata di schiena e si è lasciata cadere nel vuoto. Così ha deciso di uccidersi Rosita Raffoni, 17 anni, studentessa modello del classico Morgagni di Forlì. Era stata appena promossa a pieni voti, ma ha deciso di togliersi la vita. Non prima però di aver scritto una lettera durissima in cui ha elencato i motivi del tragico gesto. Le due pagine trovate nello zaino lasciato sul tetto Rosita ha chiesto perdono a tutti per il suo gesto ma ha anche accusato i genitori per le mortificazioni, le proibizioni e le vessazioni alle quali la sottoponevano da anni non ultimo il divieto di proseguire per un anno gli studi in Cina. Il Resto del Carlino riporta la lettera: «E' un gesto che medito da tempo. Perdonatemi. Il mio disagio interiore è insopportabile». Ma non c'è solo la lettera: gli inquirenti hanno ritrovato anche post, messaggi nei quali la ragazza avrebbe lasciato scritto anche di aver detto più volte alla madre e al padre che si sarebbe tolta la vita («Mi sento in prigione, tutto mi è vietato, posso solo suicidarmi...»), ma questo non aveva cambiato il loro rapporto conflittuale. Nel suo smartphone ci sarebbe anche un lungo monologo, registrato proprio sul tetto della scuola, in cui ribadiva tutta la sua disperazione. Il profilo che emerge è quello di un'adolescente, ha riferito un investigatore al Corsera, «letteralmente disperata, che si sente abbandonata a se stessa». Da qui la decisione dei magistrati di iscrivere la mamma e il papà di Rosita nel registro degli indagati con l'accusa di maltrattamenti psicologici e istigazione al suicidio. Gli inquirenti ora chiedono a conoscenti e famiglia di fornire indicazioni utili a chiarire la posizione dei genitori della studentessa, entrambi cinquant'enni.