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Il Movimento Cinque Stelle salva la casta"No al taglio degli stipendi di Camera e Senato"

Nicoletta Orlandi Posti
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Se ci sarà un rinvio e poi eventualmente un dietro front sul taglio agli esorbitanti compensi dei dipendenti di Montecitorio e Palazzo Madama sarà tutto "merito" del Movimento Cinque Stelle. Sì, proprio i grillini, che si stracciano le vesti per i benefit della casta, che hanno fatto della lotta alla casta il loro cavallo di battaglia per ottenere facili consensi, adesso fanno un passo indietro affinchè non si tocchi lo status quo che tanto detestano. Un rinvio di «massimo sei mesi» dell'applicazione del tetto di 240mila euro agli stipendi dei funzionari di Camera e Senato, per effettuare una «riforma organica dell'amministrazione» è stato chiesto con una lettera, resa nota dall'Adnkronos, che il grillino Riccardo Fraccaro ha inviato alla presidenza del comitato per gli Affari del Personale della Camera. «Gentile Presidente», si legge nelle lettera del pentastellato componente del comitato per gli Affari del Personale della Camera, «come ho già avuto occasione di far rappresentare nell'ultima riunione dell'Ufficio di Presidenza, ritengo che la riforma del trattamento economico dei dipendenti della Camera non possa essere disgiunta da una riforma organica dell'amministrazione, da effettuare in tempi brevi, cioè nel termine massimo di sei mesi». «Auspico che tale riforma -si legge ancora nella lettera- possa costituire l'occasione per la determinazione della pianta organica, al fine di effettuare una corretta programmazione di fabbisogno del personale dipendente)».

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