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Bossetti: "Posso spiegare perché il mio dna è su Yara"

Maurizio Belpietro
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Massimo Giuseppe Bossetti cambia strategia. Continua a proclamarsi innocente, continua a dire che lui con l'omicido di Yara Gambirasio non c'entra nulla. Ma adesso non contesta più il lavoro della Procura, non nega che le tracce trovate sul corpo della ragazzina siano le sue, ma dice che è in grado di spiegare perché il suo Dna è finito sul corpo della tredicenne di Brembate di Sopra. Una rivelazione che apre nuovi inquietanti scenari. Una svolta che sarà il cuore della sua strategia difensiva e su cui i suoi avvocati Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni tengono il più stretto riserbo. La notizia è stata diffusa dal quotidiano Repubblica. Come Bossetti giustificherà la presenza del Dna sul  corpo della povera vittima? Che tipo di spiegazione darà? E soprattutto basterà a scagionarlo dall'accusa terribile? Bossetti ha detto che si sente come Fikri, il muratore marocchino fermato dopo l'omicidio e poi scagionato: "Mi sento come lui, ne uscirò presto". Ma Fiikri è stato scarcerato perché su di lui pendeva l'errore marchiano di un interprete. Contro Bossetti c'è l'incontrovertibilità della scienza e della tecnologia. Lui sostiene di poter spiegare tutto.   

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