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"Suicidatevi" alle mamme dei drogati, il prefetto si giustifica: "E' solo un intercalare napoletano"

Nicoletta Orlandi Posti
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"E' solo un intercalare napoletano". Il prefetto di Perugia Antonio Reppucci rimosso dal suo incarico per via della frase "una madre che non si accorge che il figlio si droga ha fallito. Deve solo suicidarsi" pronunciata venerdì scorso durante un incontro pubblico, prova a giustificarsi in due interviste rilasciate a Corriere e Repubblica. Se la prende con i giornalisti: "Ammazzate la gente con la penna", dice a Rinaldo Frignani. "Una frase, una frase sola, estrapolata da una conferenza stampa di un'ora e mezzo e avete ammazzato una persona". "Vi pare che io voglia davvero il suicidio delle persone?" tuona Reppucci. "Ma stiamo scherzando. Ma a nessuno viene il dubbio che volevo dire un'altra cosa?". Il video - I giornalisti gli fanno notare che non c'è stata alcuna manipolazione da parte dei media: c'è una registrazione video che lo testimonia. "Una registrazione tagliata ad arte", insiste con Maria Elena Vincenzi. "Avete fatto il vostro mestiere e lo avete fatto bene. Io vi ho fornito l'occasione. Ma io sono così. Sono una persona appassionata in tutto quello che faccio". E sia al Corriere che a Repubblica spiega: "Quella era una frase pronunciata con il caratteristico intercalare napoletano: suicidati nel senso che hai fallito, che non sei riuscito in qualcosa. Non che ti devi ammazzare davvero. Sono profondamente cattolico, il Padreterno sa cosa volevo dire, sa che ho la coscienza pulita". Quello che voleva dire era: "Fare squadra, stare con le madri, Da soli si perde, insieme si può vincere". Riguardo al fatto che verrà rimosso Reppucci china la testa: "Se ho offeso qualcuno è giusto che paghi. Sono a disposizione del ministro che farà di me quello che vuole. Sono come i carabinieri: usi obbedir tacendo".

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