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Marò, la sentenza: verranno processati in India, ma non in Kerala

La Corte suprema indiana ha negato la giurisdizione allo Stato in cui sono incarcerati i due fucilieri italiani. Verrò formato un tribunale speciale a New Delhi

Giulio Bucchi
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  I marò saranno processati in India, ma non dalla corte del Kerala. La Corte suprema indiana ha negato infatti la giurisdizione dello Stato nel caso dei fucilieri italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone: la competenza passa adesso a un tribunale speciale che sarà formato a New Delhi. Una mezza vittoria per l'Italia e per i due militari, accusati dell'omicidio di due pescatori scambiati per pirati durante il loro servizio a bordo della Enrica Lexie, il 15 febbraio 2012. Un evento che, secondo, la Corte suprema, non è avvenuto in acque territoriali. Sotto la tutela dell'ambasciata - Era stata l'Italia a insistere affinchè la giurisdizione passasse ad altro tribunale. Il reato per il quale i marò vengono giudicati, scrive il Times of India che riporta la notizia in apertura del proprio sito, è di natura federale e solo il governo centrale può avere competenza nel giudizio. Sarà dunque suo compito mettere in piedi un tribunale speciale in stretta collaborazione con il vertice del sistema giudiziario indiano. La sentenza non indica dove questo tribunale speciale vada insediato ma lascia il governo centrale libero di decidere in questo senso. La Corte suprema, dopo aver sottolineato che l'incidente è avvenuto in acque internazionali, spiega che i marò possono, se vogliono, lasciare Kerala e sono liberi di muoversi in tutta l'India. Alle 9.30 italiane sono stati trasferiti a New Delhi sotto la tutela dell'ambasciata italiana.  

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