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Redditometro, favore alle banche: anche la paghetta col bonifico per non diventare un evasore

Giulio Bucchi
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di Francesco De Dominicis Finire sotto la lente del fisco per qualche centinaia di euro regalate, in contanti, da un genitore o dai nonni. È il rischio, o la beffa, a cui si va incontro con il nuovo redditometro. Perché chi non riesce a dimostrare di aver sostenuto certe spese - affitto, mutuo, bollette, assicurazione o bollo auto - grazie all'aiuto della famiglia o  a quello di un amico generoso, potrebbe «beccarsi» l'accertamento dell'agenzia delle Entrate.  Insomma, occhio alla paghetta in cash. Per i regali, meglio un bonifico. Perché i pericoli tributari non sono pochi. Anzi. Il pasticcio, nel dettaglio, potrebbe partire dalle verifiche bancarie (scattano in primavera e sono retroattive dal 2009) degli 007 del fisco. Che, dopo aver spiato i dati dei conti correnti, potrebbero determinare un reddito più alto di quello realmente percepito. Il totale delle spese viene calcolato sulla base della ricostruzione delle spese realmente sostenute e poi sommate alle medie dei consumi ricavate dai dati Istat oltre che da alcuni parametri legati alla composizione del nucleo familiare. Un esempio su tutti sono le spese per il mantenimento dell'auto (che non necessariamente vengono pagate con carta di credito, assegno o bonifico). Così, alla fine della giostra, potrebbe trovarsi a contestare una assurda «accusa» di evasione perfino un giovane appena entrato nel mondo del lavoro (e quindi con basso stipendio).  Leggi l'articolo integrale di Francesco De Dominicis su Libero in edicola oggi, venerdì 18 gennaio

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