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Per fregare Berlusconi ora nell'inchiesta di Parma spunta ancora la escort Nadia Macrì

Nadia Macrì

Ignazio Stagno
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Nadia Macrì torna in mezzo alle cronache, guarda caso, ad un mese dal voto. La bufera giudiziaria che ieri si è abbattuta su Parma e sull'ex sindaco del Pietro Vignali sta per gonfiarsi nella solita inchiesta che tira in mezzo Silvio come fosse un ingrediente irrinunciabile in bel piatto indigesto. La tesi della procura è abbastanza pirotecnica. Vignali, arrestato per corruzione, aveva paura di un ciclone di controlli da parte della guardia di finanaza nelle stanze e nei cassetti del comune di Parma. Sempre secondo la procura Vignali, teso e impaurito, avrebbe cercato protezione da parte del Pdl per cercare di dare un freno alle inchieste. Vignali avrebbe cercato di mettersi in contatto sia con Dennis Verdini che con lo stesso Silvio Berlusconi. E qui arriva il colpo di scena. Secondo la procura per contatatre Silvio, Vignali avrebbe chiamato Nadia Macrì. La procura afferma che Vignali e Berlusconi avrebbero chiamato insieme la Macrì. Chi è Nadia Macrì -  Nadia, 29 anni, escort professionista, è stata conosciuta dal grande pubblico nell'autunno 2010, quando la militante Pdl Perla Genovesi fa per la prima volta il suo nome di fronte ai magistrati di Palermo. Poi Nadia diventa celebre grazie ad un'intervista rilasciata ad Annozero in cui ha raccontato di aver preso parte ad alcune feste ad Arcore e a Villa Certosa. Da quanto risulta dalle indagini e dall'arresto di Vignali, Berlusconi e Verdini non hanno dato nessuna mano all'ex sindaco e soprattutto la telefonata con la Macrì non ha nulla di penalmente rilevante. L'impressione è che si tiri in mezzo la Macrì solo per associarla ancora una volta al nome di Silvio Berlusconi.  Ghirardi indagato - Intanto tra gli indagati a Parma c'è anche il presidente del Parma Calcio Tommaso Ghirardi. Secondo le indagini della procura avrebbe ottenuto uno sconto sull'affitto dello stadio dal Comune in cambio della 'cessione' di un addetto stampa all'ex sindaco Pietro Vignali. Tra gli altri indagati molti inoltre sarebbero dipendenti del Comune o di società partecipate. 

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