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Fiat di Melfi, cassa fino al 2014 La Fiom è sul piede di guerra

L'annuncio è arrivato stamattina da fonti sindacali. La Fiom: "Garantire la rotazione degli operai". Il Lingotto: "La produzione va avanti"

Ignazio Stagno
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Il nuovo anno per la Fiat si apre male. Lo stabilimento lucano di Melfi andrà sotto cassa integrazione per circa due anni per ristrutturazione aziendale. Ad annunciarlo è stata la Fiom che teme la chiusura dello stabilimento dall'11 febbraio 2013 al 31 dicembre 2014. La Fiom-Cgil esprime "forte preoccupazione perchè ad oggi ancora non si conoscono i dettagli degli investimenti per lo stabilimento". Garantire la rotazione del lavoro - Sul provvedimento adottato dall'azienda torinese è intevenuto il segretario regionale della Fiom Emanuele De Nicola: "La richiesta arriva dopo gli annunci in pompa magna dei giorni scorsi, alla presenza del Presidente del Consiglio, Mario Monti e del Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo e dei segretari generali di Cisl e Uil". Il sindacato chiede all Fiat e anche "alle istituzioni regionali la massima trasparenza nella gestione della Cigs al fine di garantire la rotazione al lavoro di tutti i lavoratori, per impedire come avvenuto a Pomigliano discriminazioni e perdite salariali a danno dei lavoratori". Stop normale - Intanto da Torino il Lingotto fa sapere che "oggi è stata fatta una dichiarazione ufficiale che era scontata: per fare gli investimenti che abbiamo annunciato sono necessari importanti interventi di ristrutturazione". Non sono però messe in discussione le linee produttive della Punto ma verranno alternate per la produzione di altre due automobili: "Si faranno - precisa l'azienda - due automobili completamente diverse dalla Punto, e servirà intervenire per la lastratura, la verniciatura e ancora di più per il montaggio, perché i componenti sono diversi".

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