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Primo Maggio, i lettori di Libero: non c'è niente da festeggiare, e aboliamo il Concertone

Giulio Bucchi
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E se il Primo maggio andasse in stand by? Niente abolizione: chiamiamola pausa di riflessione, almeno fino a quando la Festa del Lavoro non smetterà di essere, come simbolicamente l'ha chiamata il segretario della Cgil Susanna Camusso, "festa della disoccupazione". Sì, c'è ben poco da festeggiare: crisi economica che colpisce ancora duro, disoccupazione giovanile che secondo l'Ocse nel 2014 raggiungerà la drammatica cifra del 53%, quella assoluta al 12,7% (con leggerissimo rimbalzo positivo). Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, non a caso, ha parlato di "allarme lavoro". Una "festa mesta" di cui sono testimoni anche i risultati di due sondaggi che abbiamo lanciato nella giornata del Primo maggio. Due domande: "Avete festeggiato la Festa del lavoro?" e "Il concertone va abolito?". E le risposte non lasciano scampo all'ottimismo: per vari motivi, vince il no, vince il pessimismo. Voi avete festeggiato il Primo maggio? Votate il sondaggio   Niente da festeggiare - Il calendario poteva dare una mano: il "ponte lungo" da giovedì a domenica avrebbe potuto favorire weekend fuoriporta, magari al mare. Niente da fare: questione di clima pessimo, e il tempo instabile conta relativamente. Il 57% dei lettori di Liberoquotidiano.it ha risposto di essere rimasto a casa perché ha preferito "risparmiare", mentre il 34% è stato ancora più drastico, spuntando l'opzione "Non ho un lavoro da festeggiare". Complessivamente, solo il 9% ha dichiarato di festeggiare in qualche modo, con una semplice "gita" (6%) o facendo il "ponte" (3%). Saranno fischiate le orecchie ai sindacati, che hanno scelto Pordenone per attaccare il governo, "privo di una politica industriale", e tutto "sorrisi e teatrini". La svolta Renzi finora non l'ha data (e se anche il bonus da 80 euro fosse arrivato in busta paga ad aprile, poco sarebbe cambiato), ma anche Cgil, Cisl e Uil qualcosa dovranno inventarsi.   Il concertone va abolito? Votate il sondaggio     Concertone flop - Le bandiere rosse in piazza stanno lasciando sempre più il campo agli stendardi delle aziende a rischio chiusura. A Torino, antagonisti e No Tav hanno cercato di prendersi la Festa del lavoro facendola diventare festa della contestazione e degli scontri, con gli esponenti del Pd (bersagliati di cori e insulti) e con gli agenti della polizia (battaglia vera e propria, con spranghe, sedie scagliate in area, cariche e fumogeni). E anche il tradizionale Concertone è sempre più declinante. Mentre a Taranto hanno celebrato "l'altro Primo Maggio" con Capossela e Caparezza, a Roma in piazza San Giovanni è andato in scena un rituale stanco, politicizzato sì ma dal retrogusto grillino (basta pensare allo show anti-Renzi dell'ex rifondarolo Piero Pelù, oggi convinto sostenitore dei 5 Stelle). Al di fuori dei simpatizzanti di sinistra, il concerto-comizio romano non ha mai riscosso grandi entusiasmi. Ma visti i tempi, i lettori di Liberoquotidiano.it sono ancora più drastici: ben il 93% dice di volerlo abolire, appena il 7% preferisce confermarlo. Aria di crisi, aria di rivoluzione: e se a cadere sono i totem della sinistra, fa ancora più rumore.  

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