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Dopo il massacro di Novi LigureErika De Nardo: "Non mi fanno lavorare"

A distanza di 11 anni dall'omicidio che terrorizzò l'Italia, la ragazza, che ha scontato la sua pena, vuole rifarsi una vita ma la gente non dimentica

Leonardo Diana
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  Il 21 febbraio del 2001, insieme al suo fidanzato di allora Omar Favaro, Erika De Nardo uccise la madre Susanna e il fratellino Gianluca di 11 anni compiendo uno degli omicidi più efferati della storia del nostro Paese. Oggi, a distanza di 11 anni, dopo gli anni in carcere e quelli trascorsi nella comunità Exodus di Don Mazzi, la De Nardo vuole rifarsi una nuova vita. Intervistata da un giornalista de La Stampa, che l'ha incontrata nella sua casa nei pressi di Brescia, Erika racconta il periodo difficile che sta attraversando: "Non ne posso più, c'è sempre qualcuno che mi riconosce e mi tormenta, non posso lavorare". Erika oggi - Quella di oggi sembra essere una ragazza nuova, lontana da quella che la notte di 12 anni fa accoltellò la madre e il fratellino. Se il padre, Francesco De Nardo, l'ha perdonata da tempo, la gente non dimentica; molti la conoscono solo per quello che si legge sui giornali e quel delitto così cruento è difficile da cancellare dalla memoria. In questo periodo, per quanto riguarda il lavoro, Erika sta aiutando la titolare di una selleria ma confessa: "Non è un lavoro vero, non posso lavorare e guadagnarmi da vivere come gli altri". I vicini di casa l'hanno accolta come una normale inquilina, tutti sanno chi è, lei non si nasconde ma allo stesso tempo non riesce a costruirsi una nuova vita.   

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