Silvio ci ripensa, non vende piùe torna a ingrandire Villa Certosa
Al catasto i documenti per la costruzione di due nuovi appartamenti e di un magazzino. Mesi fa il Cav voleva vendere il suo paradiso sardo, valutato 470 milioni
Fino a poche settimane prima di scendere in campo Silvio Berlusconi sembrava orientato a disfarsene e a realizzare- secondo le indiscrezioni, ben 470 milioni di euro vendendo villa Certosa, la sua celebre residenza in Sardegna. Era una somma che praticamente compensava quanto pagato a Carlo De Benedetti per il lodo Mondadori in attesa della sentenza della Cassazione. Poi il Cavaliere ha ripensato al proprio destino personale, è tornato a guidare il centrodestra e a fare campagna elettorale, e ha deciso di tenersi villa Certosa. Non solo: ha iniziato a ingrandirla per l'ennesima volta. L'Idra immobiliare di Segrate, la società che controlla tutte le residenze di Berlusconi (Arcore, Macherio e appunto villa Certosa a Porto Rotondo) ha infatti depositato il 4 ottobre scorso al registro del catasto di Tempio Pausania (che comprende la zona di Olbia) la costituzione di tre nuovi edifici all'interno del comprensorio di Punta Lada dove ha sede la villa da sogno del presidente del Pdl. Secondo il censimento precedente nella residenza c'erano già 4.500 metri quadrati coperti e intorno un parco da 120 ettari dentro cui sono state realizzate serre particolari, un finto vulcano, un teatro ricavato da un Nuraghe e un porticciolo per l'attracco. Ora la nuova costituzione denunciata dall'Idra immobiliare prevede la realizzazione di due nuovi appartamenti interni alla residenza e di un ampio magazzino. Al catasto non risultano ancora i progetti e le planimetrie complete, ma secondo la denuncia del 4 ottobre scorso si tratterebbe di un appartamento di dimensioni normali (6,5 vani) e di un mini-appartamento da appena due vani. Per il magazzino (la cui funzione però può essere molteplice) invece è indicata anche la metratura: 182 metri quadrati. La valutazione di villa Certosa (470 milioni di euro- la più alta che si conosca al mondo), fatta quando Berlusconi aveva dato all'immobiliarista di fiducia il mandato per cercare un compratore, potrà quindi incrementarsi ulteriormente. Per il momento però i russi che più volte avevano fatto le loro offerte, arrivando in un caso molto vicini alla sottoscrizione di un preliminare di vendita, dovranno accontentarsi di averla vista nelle rituali visite preliminari alla formalizzazione di un a proposta di acquisto. di Fosca Bincher