Carolina suicida a 14 anniGli amici: "Vittima dei bulli"
Sui socialnetwork le accuse nei confronti di alcuni coetani compagni di scuola: "Si è uccisa per colpa loro". Ma il Pm frena: "No alla caccia alle streghe"
Continuano a tutto campo gli accertamenti dei carabinieri sulla morte di Carolina, la studentessa 14enne, che si è tolta la vita lanciandosi dal balcone del palazzo in cui abitava con il padre a Novara. Secondo le ipotesi degli amici della ragazza, Carolina si sarebbe uccisa per l'atteggiamento di alcuni coetanei, tra cui anche dei compagni di scuola, che avrebbero ripetutamente e pesantemente insultata fino a provocare il lei uno stato di profonda vergogna e prostrazione. Al momento, però, non ci sarebbero elementi per ricondurre il suicidio a possibili forme di bullismo: gli investigatori non escludono nulla e stanno verificando tutte le possibili cause del tragico gesto. "E' stata una grande tragedia, ma ora si deve evitare di dare vita a una 'caccia alle streghe'. Bisogna stare attenti a non creare situazioni tali che altre tragedie simili possano ripetersi. Ci deve essere molta responsabilità da parte di tutti, bisogna stare molto attenti a che cosa si dice”, ha detto il procuratore della Repubblica di Novara, Francesco Enrico Saluzzo che ha comunque aperto un'inchiesta. "Continuava a chiedere aiuto in modo indiretto ma nessuno voleva ascoltarla", hanno scritto i suoi amici su un video fatto circolare in rete. "In ogni caso le parole feriscono. E ne abbiamo le prove. Pensate prima di parlare. Non l'avrà fatto solo per quello, ma gli insulti non l'avranno sicuramente aiutata. Nessuno ti dimenticherà mai, Carolina". Carolina aveva iniziato l'anno scolastico frequentando le Magistrali, poi aveva cambiato scuola, passando al 'Pascal' di Romentino. Era una ragazza apparentemente serena, sportiva (era tesserata Libertas Atletica Oleggio), ma nonostante tutto qualcosa sembra averla ferita al punto da condurla a togliersi la vita. Ora si cercherà di capirne il motivo, tra i mille interrogativi che sempre pone l'adolescenza. Una storia, questa di Novara, che ricorda un'altra tragedia analoga, accaduta il 22 novembre scorso, a Roma, quando si uccise, impiccandosi, un ragazzo di soli 15 anni, apostrofato come 'gay' su facebook. Anche in quel caso gli investigatori non prefigurarono un'ipotesi di reato, ma furono in molti a dire che vi fu un'istigazione al suicidio, una vera opera di stalking nei suoi confronti tramite i social network.