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E' morta Rita Levi Montalcini, gigante del Novecento

Premio Nobel nel 1986 per la scoperta del fattore di crescita nervoso, senatrice a vita dal 2001, la scienziata è scomparsa a Roma a 103 anni

Giulio Bucchi
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Centinaia di persone e rappresentanti delle istituzioni sono accorse alla Camera ardente allestita al Senato a Roma per l'ultimo saluto a Rita Levi Montalcini, in attesa del funerale in programma il 2 gennaio nella sua Torino. Dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a quelli di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani, fino all'ex premier Romano Prodi, tutti in fila per rendere omaggio al premio Nobel per la Medicina nel 1986 e senatrice a vita dal 2001, scomparsa nella sua casa romana all'età di 103 anni. Gigante della scienza e della medicina mondiali del Novecento, la Montalcini sarà ricordata per la scoperta del fattore di crescita nervoso, avvenuta nel 1951, di fondamentale importanza per la comprensione della crescita delle cellule e organi e svolge un ruolo significativo nella comprensione del cancro e di malattie come l'Alzheimer e il Parkinson.  Una vita per la scienza - Nata a Torino il 22 aprile 1909 da famiglia ebraica, dopo aver studiato medicina all'università di Torino all'eta' di 20 anni Rita Levi Montalcini entra nella scuola medica dell'istologo Giuseppe Levi e inizia gli studi sul sistema nervoso che prosegue per tutta la sua vita. Si laurea nel 1936 e nel 1938, in quanto ebrea sefardita, fu costretta dalle leggi razziali del regime fascista a emigrare in Belgio con Levi, dove continua le sue ricerche in un laboratorio casalingo. Nel 1947 accetta l'invito a proseguire le sue ricerche al dipartimento di Zoologia della Washington University, dove rimane fino al 1977. Nel 1951-1952 scopre il fattore di crescita nervoso noto come Ngf (Nerve Growth Factor), che gioca un ruolo essenziale nella crescita e differenziazione delle cellule nervose sensoriali e simpatiche. Per circa 30 anni prosegue le ricerche su questa molecola proteica e sul suo meccanismo d'azione, per le quali nel 1986 viene insignita del Premio Nobel per la medicina insieme allo statunitense Stanley Cohen. Nella motivazione del riconoscimento si legge: "La scoperta del Ngf all'inizio degli anni '50 è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza, i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell'organismo". Dal 1961 al 1969 dirige il Centro di ricerche di Neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Roma, dal 1969 al 1979 il laboratorio di Biologia cellulare, dal 1979 al 1989 è guest professor per raggiunti limiti d'età e dal 1989 al 1995 lavora presso l'Istituto di neurobiologia del Cnr con la qualifica di superesperto. Le sue indagini si concentrano sullo spettro di azione del Ngf, utilizzando tecniche sempre più sofisticate. La sua esperienza in Senato e il ricordo dei politici Senatrice a vita - I suoi interessi sono a 360 gradi. Dal 1993 al 1998 presiede l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana, è membro delle più prestigiose accademie scientifiche internazionali, quali l'Accademia Nazionale dei Lincei, l'Accademia Pontificia, l'Accademia nazionale delle scienze detta dei XL, la National Academy of Sciences statunitense e la Royal Society. L'1 agosto 2001 viene nominata senatrice a vita dall'allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e riceve numerosi altri riconoscimenti, dalle lauree ad honorem delle Università di Uppsala (Svezia), Weizmann-Rehovot (Israele) e St. Mary (Usa). Sempre molto attiva in campagne di interesse sociale, per esempio contro le mine anti-uomo o per la responsabilità degli scienziati nei confronti della società, nel 1992 ha istituito, assieme alla sorella gemella Paola, la Fondazione Levi Montalcini, in memoria del padre, rivolta alla formazione e all'educazione dei giovani, nonchè al conferimento di borse di studio a giovani studentesse africane a livello universitario. Sempre a favore dei giovani scienziati, nel marzo 2012 rivolge un appello al Governo Monti insieme al senatore Ignazio Marino (Pd), "affinchè non cancelli il futuro di tanti giovani ricercatori, che coltivano la speranza di poter fare ricerca in Italia. Il decreto legge su semplificazioni cancella i principi di trasparenza e merito alla base delle norme che dal 2006 hanno consentito di finanziare i progetti di ricerca dei giovani scienziati under 40 attraverso il meccanismo della peer review, la valutazione tra pari".    

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