Benedetto XVI, l'appello: Basta guerre in nome di Dio
Il pensiero di Benedetto XVI per i profughi: "Chi rifiuta loro e gli immigrati respinge anche Dio". Poi invoca lo stop ai conflitti in Medio Oriente
Nella preghiera di Natale, il Papa rivolge un appello contro le guerre di religione. Poi una preghiera per i profughi. Tra gli altri, questi i temi più significativi sollevati da Benedetti XVI nel corso dell'omelia della notte di Natale, nella basilica di San Pietro, a Roma. No alle violenze - "Le spade siano forgiate in falci, al posto degli armamenti per la guerra subentrino aiuti per i sofferenti. Illumina le persone che credono di dover esercitare violenza nel tuo nome, affinché imparino a capire l'assurdità della violenza", ha detto Joseph Ratzinger. Il Papa dice "no" alle violenze in nome di Dio e anche a chi nega l'esistenza di Dio. "Dove non si dà gloria a Dio, dove viene dimenticato o addirittura negato, non c'è neppure pace - ha proseguito il Papa -. Se un qualche uso indebito della religione nella storia è incontestabile, non è tuttavia vero che il no a Dio ristabilirebbe la pace". Appello per i profughi - Nei pensieri del Papa fa capolino il Medio Oriente, terra travolta da recenti conflitti. "Preghiamo - ha proseguito Ratzinger - affinché israeliani e palestinesi possano sviluppare la loro vita nella pace dell'unico Dio e nella libertà. Preghiamo anche per i Paesi circostanti, per il Libano, per la Siria, per l'Iraq e cosìvia: affinché lì si affermi la pace". Infine l'appello per tutti i profughi. "Quando vengono respinti i profughi oppure gli immigrati, non è forse proprio Dio stesso ad essere respinto da noi?". Questa la domanda posta da Benedetto XVI ai fedeli raccolti nell'ascolto della sua omelia natalizia.