Appalti segretati, nuova legge e il Governo perde tempo. La Lega: "A qualcuno conviene la trattativa privata"
Un nuova proposta per inasprire i controlli da parte della Corte dei Conti. Il provvedimento è firmato da tutti i capigruppo ed è stato già esaminato dalle commissioni. Ma dal governo solo silenzio
Sugli "appalti segretati" per ora resta il silenzio. Del Governo. La questione è molto semplice. C'è una proposta di legge già valutata dalle commissioni competenti, già firmata da tutti i capigruppo, ma resta nel cassetto e non viene calenadrizzata per passare ai voti quantomeno alla Camera prima della chiusura della legislatura. La nuova legge proposta da Matteo Bragantini, deputato della Lega Nord, non va per il sottile e smaschera gli appalti coperti dal segreto che possono essere concessi per motivi d'urgenza e sicurezza alle imprese senza passare per una gara. La proposta prevede un controllo sia a monte che a valle del procedimento da parte della Corte dei Conti. E' proprio questa che nella sua relazione annuale ha ravvisato irregolarità nella concessione di appalti defini "urgenti", che in realtà non lo erano. Da qui l'idea di Bragantini: "Facciamo i controlli non solo dopo, ma anche prima. La Corte ha 45 giorni di tempo per analizzare l'appalto. Con il silenzio assenso si può poi dare il via all'assegnazione dell'appalto oppure no. Questo pone le basi per un controllo a monte dell'operazione e non solo dopo, quando i giochi sono fatti". Inoltre sempre Bragntini nella sua proposta di legge ha anche inserito l'obbligo di non secretare le opere pubbliche. "Fra i tanti appalti poco regolari riscontrati dalla Corte dei Conti c'è anche quello di un aula magna nella scuola dei vigili del fuoco di Roma. Uno dei tanti esempi. Forse il più eclatante. Bisogna invertire la rotta. Ma il governo non ha voglia di cambiare questa legge. Basterebbe cominciare a votarla alla Camera e magari il prossimo parlamento si occuperà di farla votare al Senato". Brigantini affonda il coltello nella piaga: "E' grave che il governo non voglia partecipare ad eliminare le zone d'ombra" sugli appalti pubblici. "Mi viene il sospetto - aggiunge - che a qualcuno dei componenti di questi governo tecnico possa far comodo la secretazione per attribuire in trattativa privata". Finora resta il silenzio del governo. E la storia degli appalti secretati rimane la stessa. Senza controlli.