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Sanità, Monti: "Sostenibilità del sistema sanitario non è più garantita"

Mario Monti e la sua mannaia

Andrea Tempestini
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  Lo smantellamento dello stato sociale firmato da Mario Monti e il suo governo si arricchisce del capitolo sanità, che secondo il Professore sarebbe prossimo al collasso. "La sostenibilità futura del Servizio sanitario nazionale - ha spiegato Monti - potrebbe non essere garantita". La bomba è stata sganciata nel corso di una videoconferenza a Palermo, alla presentazione del progetto del nuovo Centro per le biotecnologie e la ricerca biomedica della Fondazione Rimed.       Un futuro a rischio - "Non sono tante le occasioni per me e per i ministri per guardare l'oggi con conforto e il domani con grande speranza, anche per questo mi dispiace non essere stato con voi", ha proseguito il premier, che ha poi ribadito come la crisi economica abbia colpito tutti, settore sanitario compreso. "La sostenibilità futura dei sistemi santiari nazionali, compreso il nostro di cui andiamo fieri - ha avvertito . Potrebbe non essere garantita se non si individueranno nuove modalità di finanziamento per servizi e prestazioni. La posta in gioco - ha precisato Monti - è altissima". E ancora: "Anche l'innovazione medico-scientifica, soprattutto nella fase dell'industrializzazione, deve partecipare attivamente alla sfida". Ricerca e innovazione - Secondo quanto affermato dal Professore, la strada per ritrovare la crescita è quella della ricerca e dell'innovazione nel campo della sanità, della scienza e della vita. L'obiettivo è quello di generare e attirare investimenti esteri, miglioramenti e occupazione di qualità. Monti sceglie proprio un centro di ricerca per lanciare il suo appello a chi vuole investire nella sanità, e sulla Fondazione Rimed ha spiegato: "Si tratta di un processo di sviluppo che tutti sottoscriverebbero come miglior lascito per le future generazioni, siamo contenti di aver creduto come governo in questo progetto". Avete capito male Dopo aver annunciato quasi un probabile smantellamento del servizio sanitario nazionale, le polemiche hanno cominciato a bussare alle porte di palazzo Chigi. E così il prof fa marcia indietro. Come sempre. In una nota di palazzo Chigi il premier attacca, sempre elegantemente, i giornalisti: "Contrariamente a quanto riportato dai media, il Presidente ha voluto attirare l'attenzione sulle sfide cui devono far fronte i sistemi sanitari per contrastare l'impatto della crisi. Ciò vale, peraltro, per tutti i settori della pubblica amministrazione. Le soluzioni ci sono, e vanno ricercate attraverso una diversa organizzazione più efficiente, più inclusiva e più partecipata dagli operatori del settore. Le garanzie di sostenibilità del servizio sanitario nazionale non vengono meno. Il Presidente non ha messo in questione il finanziamento pubblico del sistema sanitario nazionale, bensì, riferendosi alla sostenibilità futura, ha posto l'interrogativo sull'opportunità di affiancare al finanziamento a carico della fiscalità generale forme di finanziamento integrativo. Inoltre - si sottolinea ancora -, egli ha voluto sollecitare la mobilitazione di tutti gli addetti ai lavori, così come degli utenti e dei cittadini, per una modernizzazione e un uso più razionale delle risorse". Le "forme di finanziamento integrativo" sono nuove tasse all'orizzonte?

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