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Farmaco che combatte il Parkinson induce al gioco d'azzardo: anziani sul lastrico, la procura di Torino indaga

I casi segnalati sono cinque. L'ultimo, quello di un 70enne che ha dilapidato i risparmi di una vita al videopoker. A Napoli una donna ridotta a rubare per andare avanti. Seguivano la stessa cura

Roberto Procaccini
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Ci sarebbe un farmaco che combatte il morbo di Parkinson, ma induce al gioco d'azzardo patologico. Raffaele Guariniello, pm della Procura di Torino, apre un fascicolo di indagine dopo le segnalazioni di casi in tutta Italia di anziani che, dopo aver iniziato la cura farmacologica a base di pramipexolo (a volte combinato con benserazide) si sono scoperti maniaci del videopoker. L'ultimo caso viene proprio dal capoluogo piemontese e riguarda un uomo di 70 anni che, sotto gli effetti dei medicinali, ha dilapidato al gioco i risparmi di una vita (300mila euro). Recentemente una donna di Napoli, arrestata per un furto, aveva raccontato di essersi ridotta a rubare dopo essere finita nelle spire della ludopatia: anche lei assume gli stessi farmaci. Lo scopo degli accertamenti della Procura di Torino è capire l'effettivo legame tra l'assunzione dei medicinali e la caduta nel gioco d'azzardo patologico, per poi valutare se la possibile reazione è indicata con la dovuta chiarezza nelle istruzioni d'uso dei farmaci. Ad oggi, sia nel caso del pramipexolo che in quello del benserazide, l'emergere della ludopatia è contemplato tra i possibili effetti indesiderati.

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