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Napoli, arrestato per un duplice omicidio di camorra, riceve baci e festeggiamenti dagli amici

Nel 2004 avrebbe fatto parte del commando che uccise un boss rivale e un uomo della sua scorta. Per lui scattano le manette, ma amici e parenti lo acclamano

Roberto Procaccini
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E' stato arrestato perché considerato tra i responsabili di un duplice omicidio di camorra nel giugno 2004, ma il suo passaggio dalla caserma Pastrengo di Napoli diventa una sfilata, tra baci e abbracci di parenti e amici. Otto anni fa, stando alle indagini della Direzione distrettuale anitmafia, insieme ad altri quattro affiliati al clan Lo Russo, avrebbe fatto parte del gruppo di fuoco che uccise Salvatore Manzo, boss del clan rivale degli Stabile, mentre veniva trasferito in ambulanza dall'ospedale Cardarelli a una clinica privata. Sulla strada rimase anche un 39enne che faceva da scorta al camorrista, rimasto gravemente ferito nella sparatoria e morto pochi giorni dopo per le ferite. Oggi, a più di otto anni di distanza, per lui scattano le manette. Ma il trasferimento in carcere diventa una festa.

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