America's Cup, annullate le regate di Napoli. Ora de Magistris lotta con Venezia per l'unica data italiana in programma
La decisione presa in maniera unilaterale dagli organizzatori dell'Acea. Ci sarebbero difficoltà nei pagamenti, eppure il sindaco diceva che la città ci avrebbe guadagnato
Addio Coppa America, addio cartolina di Napoli con le vele spiegate nel golfo. Soprattutto, addio spot elettorale. A sette mesi dalle World Series dell'America's Cup, Luigi de Magistris si trova con una grana tra le mani: gli organizzatori americani, l'Acea, hanno annullato in maniera unilaterale il secondo appuntamento napoletano con le regate, in programma il prossimo maggio. Il sindaco di Napoli, che poco più di un anno fa si era aggiudicato l'evento in cordata col presidente della Provincia (Luigi Cesaro), quello della Regione (Stefano Caldoro) e dell'Unione Industriali cittadina (Paolo Graziani), si vede sfilarsi il giocattolo dalle mani. Ora gli tocca raggranellare al più presto i soldi per concorrere (ancora una volta) con Venezia per ospitare l'unica tappa italiana messa in calendario dall'Acea per il 2013. Giggino e il mare - Eppure ci aveva puntato molto de Magistris sulle World Series. Lui voleva il piatto ricco, le regate più prestigiose che poi si è aggiudicata Venezia, ma era contento lo stesso. Quando ad aprile, per qualche giorno, Napoli è stata il teatro delle regate esclamò soddisfatto: "Napoli è ripartita grazie all'America's Cup. Se cliccate su internet non troverete più le immagini della spazzatura - il bilancio del sindaco non si fermava a questo -. Abbiamo messo le mani nel territorio rivoluzionando - non un verbo scelto a caso - mobilità e trasporti". Giggino faceva riferimento al fiore all'occhiello della sua esperienza da sindaco: Ztl del mare e pedonalizzazione di via Caracciolo (quello che lui ama definire "il lungomare liberato"). Provvedimento nato per essere straordinario, ma poi piaciuto così tanto alla giunta da divenire ordinario. Problemi di cassa - I motivi dell'annullamento delle regate non sono noti (così come non sono noti i termini della nuova trattativa). A quanto pare, malgrado il bilancio presentato dall'unione Industriali dicesse che nel primo appuntamento, a fronte dei 12 milioni investiti, se ne fossero ricavati 36, la "cordata campana" sta incontrado difficoltà a racimolare i soldi necessari. La fidejussione per garantire il pagamento, richiesta dall'Acea per aprile (scadenza poi più volte prorogata), ancora non è arrivata. A settembre la Regione aveva attinto al Fondo di riserva per le spese obbligatorie per garantire la sua quota da 2 milioni, mentre la Provincia, il cui presidente è dimissionario, non darebbe garanzie, essendo in via di dissoluzione per lasciare spazio all'area metropolitana. Eppure l'ente ha anticipato il pagamento della sua quota per garantire il Comune, nel frattempo con problemi di liquidità. Fretta - Di certo, al momento, c'è che l'Acea ha cancellato l'appuntamento napoletano dal sul suo sito. Quante possibilità abbia Luigi de Magistris di garantirsi le sue regate non è chiaro. Un nuovo appuntamento tra i campani e gli organizzatori è in programma il 12 novembre: per quella data va versato un altro milione di euro. Sarà con ogni probabilità il primo aut aut.