I genitori di Angela in ProcuraSi batte la pista messicana
La mamma e il papà fiduciosi: "Questa è la volta buona per riabbracciare nostra figlia"
La famiglia di Angela Celentano, la piccola scomparsa 16 anni fa sul Monte Faito, questa volta ci crede. Si dicono "fiduciosi" la mamma e il papà al termine dell'incontro questa mattina in Procura a Torre Annunziata, dove sono stati convocati per fare il punto con gli inquirenti sullo stato delle indagini. In particolare, sulla pista messicana e su quella mail che tempo fa arrivò da una ragazza che disse di chiamarsi Celeste e che si definì Angela e che mandò una sua foto. Ebbene quella foto "non è una foto ritoccata. E' la foto di una persona che esiste", spiega il legale dei Celentano. Se sia Angela? Non si sa, è presto per saperlo'. Ma tanto basta a spingere gli investigatori ad andare avanti, "sono convinti che c'e' qualcosa di importante'', continua il legale che ha rivelato anche come le indagini si stiano concentrando anche sulla famiglia Marin, vale a dire la famiglia del primo matrimonio di Norma Hilda Valle Fierro, dipendente del ministero della Giustizia messicano dalla cui casa - dove vive con il secondo marito e con i suoi due figli - è partita la mail di Celeste. In interrogatori e in interviste, la donna così come il suo secondo marito, ha sempre detto di non conoscere i Marin: le indagini vogliono cercare di capire perchè. Dal precedente matrimonio, Norma Hilde Valle Fierro ha avuto tre figli, uno dei quali, una ragazza, vive a Cancun. Il vertice è servito anche per fare chiarezza su un altro contatto che sembra ci sia stato tra Celeste e Rosanna, l'altra figlia dei Celentano, tramite un altro profilo Facebook. La storia di Celeste era stata raccontata da Maria e Catello Celentano durante il programma di Raidue I fatti vostri nelle scorse settimane ma, la storia risale a due anni fa al 25 maggio del 2010 quando "Angela" inviò delle mail e delle foto al sito della famiglia Celentano. Da allora iniziò una corrispondenza con Rossana, la maggiore delle figlie di Catello e Anna. Gli inquirenti della Procura di Torre Annunziata, il compartimento della Polizia postale di Napoli attraverso l'ip risalirono al computer da dove erano state inviate. Secondo quanto la ragazza ha raccontanto in una mail all'età di 4-5 anni sarebbe stata abbandonata in casa dei suoi attuali genitori da una domestica di cui si sono perse le tracce. “Nei giorni successivi e nelle mail successive lei era disposta anche a venire in Italia quando avrebbe poi compiuto 18 anni per poi fare il dna”, racconta la madre di Angela Celentano. “Ci scrivevamo la notte del fuso orario mi chiedeva di mamma e papà, mi ha chiesto di vedere la mia casa. Questo rapporto è durato un anno e mezzo ed è finito nel momento in cui la polizia italiana è andata lì per cercarla - racconta la sorella di Angela Celentano - Io penso che lei si sia spaventata e per questo ha interrotto ogni rapporto”. “In questi due anni ho pensato molto” se questa ragazza fosse veramente Angela, spiega, la “somiglianza era ed è tanta, però la certezza la avremo solo quando la troveremo e faremo il test del dna”. Le indagini hanno portato gli investigatori in Messico, attraverso le tracce del computer, ed è stato individuata una casa. “L'indagine è iniziata un anno e mezzo fa ed è ancora in corso - spiega l'avvocato Luigi Ferrandino, legale della famiglia Celentano - Le indagini hanno ripercorso via internet la strada per capire da dove partivano i messaggi fino al Messico. Hanno partecipato alle indagini polizia postale, Interpol, polizia messicana, procura di Torre Annunziata e due procure messicane”. “Si è arrivati in una città all'indirizzo dove la ragazza diceva di abitare, poi si è visto che non era quello l'indirizzo e via internet si è giunti in una seconda abitazione, in cui viveva una famiglia il cui padre è un pm della procura della città messicana e la madre è una dipendente del ministero di giustizia - aggiunge l'avvocato - Hanno sequestrato i computer e sono in corso le indagini. Ci sono dei dati cancellati, la famiglia (padre madre e due figli) ha negato di aver inviato i messaggi, ma è una certezza che i messaggi siano partiti da lì. Sono stati compiuti i dna sui due ragazzi, un maschio e una femmina, più piccola di 4 anni di Angela, e sui due genitori ma nessun risultato è uscito fuori. L'intera famiglia è ora sotto inchiesta per false dichiarazioni al pubblico ministero”.