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Rapporto Migrantes: sono 2mila gli italiani che si laureano in Medicina in Romania

Seicento gli iscritti nell'Università privata di Arad, una cinquantina a Timisoara, un migliaio sparsi negli altri atenei romeni

Roberto Procaccini
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I medici italiani del domani saranno laureati in Romania. La patria della più antica facoltà di Medicina (la medievale Scuola di Salerno) e degli atenei invidiati in tutto il mondo, vede i propri giovani andare a studiare nell'est Europa. Lo dice il rapporto Migrantes del 2011: tra i circa 40mila italiani che completano gli studi universitari all'estero, sono poco meno di duemila quelli che vanno in Romania per laurearsi in Medicina. La colonia tricolore più corposa è all'università privata Vasile Goldis di Arad (600 iscritti provengono dal Belpaese), una cinquantina è immatricolata a Timisoara mentre un alto miagliaio di paisà sono sparsi nel resto del Paese. A tornare indietro con la laurea sono specialmente gli odontoiatri. Lo spauracchio del test d'ingresso - Il boom delle università romene è iniziato nel 2007, da quando cioè il paese transilvano è entrato nell'Unione Europea e i titoli di studio romeni sono diventati omologabili in Italia. Ad attrarre i ragazzi italiani non è tanto la presunta semplicità del percorso didattico, ma quella dell'accesso allo studio: a spingere i nostri diplomati all'estero sono i test d'ingresso ai corsi di laurea in Medicina, tutti a numero chiuso. Test ritenuti dagli interessati dispendiosi e poco trasparenti, spesso accompagnati da strascichi giudiziari di appelli e ricorsi. 

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