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Il gioco da tavola degli ultras: vince chi mena di più

Imboscate ai tifosi avversari, scontri con la polizia e settori da occupare: 96 caselle di violenza da stadio

Roberto Procaccini
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Arriva il gioco da tavola degli ultras. Amanti dei giochi di guerra e strategia, mettete in soffitta i carri armati del Risiko e preparatevi a usare cinghie e bottiglie in miniatura. La violenza da stadio, tenuta fuori dagli impianti sportivi, si riversa (in maniera metaforica) su un tabellone: Play Ultras, il gioco D'Asporto (con chiaro riferimento al Daspo, provvedimento restrittivo con il quale i tifosi scalmanati sono tenuti duori dagli stadi). Occupare lo stadio - Presentato al Lucca Comics, Play Ultras funziona come un Monopoli qualsiasi.: 96 caselle da percorrere, delle prove intermedie, un obiettivo finale. Solo che l'atmosfera in cui il giocatore è calato non è quella degli immobiliaristi, ma dei più cattivi gruppi organizzati del tifo. Tra imboscate degli avversari da evitare e scontri con la polizia, vince chi porta il maggior numero di ultras e bandiere allo stadio. Gli ideatori - A sviluppare il progetto cinque italiani, sostenitori di cinque squadre diverse. A chi osserva che il gioco può risultare offensivo per chi lavora al contrasto della violenza da stadio o per chi ne è uscito scottato, rispondono: "Il gioco serve per sublimare la rabbia di qualche ragazzo con molta ironia e sarcasmo. Il messaggio è - al contrario -: fate casino sul tabellone e con i dadi, ma quando andate a vedere una partita, siate tranquilli". Lo scopo benefico - Il lancio del gioco (commercializzato in Russia, Austria, Polonia, Germania, Spagna e Francia; in Italia al costo di 49 euro) ha anche scopo benefico. Pate dei ricavi sarà devoluta alla ricerca contro la Sla, sclerosi laterale amiotrofica.

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