Rifiuta il matrimonio combinatoIl padre la rinchiude per un anno
Figlia minorenne segregata in casa: pakistano cinquantenne denunciato per sevizie
di Marco Tavazzi Si oppone al matrimonio combinato con un cugino. Per tutta risposta, sarebbe stata segregata in casa. La vicenda, che vede come vittima una ragazza pakistana di 17 anni, è avvenuta a Gallarate, in provincia di Varese. Dove da un anno a questa parte la giovane non avrebbe potuto uscire di casa, nemmeno per frequentare la scuola alla quale era regolarmente iscritta. E oltre alla limitazione della libertà, la ragazza subiva minacce e percosse. Sarebbe questo il trattamento riservato da un pakistano di 50 anni, denunciato dal commissariato della Polizia di Stato, guidato da Gianluca Dalfino, per maltrattamenti in famiglia. La diciassettenne, che sembra fosse vittima della situazione da ben un anno, è riuscita a parlare con il Telefono azzurro raccontando agli operatori la sua situazione. Tutto nasce dal fatto che era stata promessa sposa a un suo cugino in patria, ma si era opposta fieramente al matrimonio. Secondo quanto accertato dagli investigatori la famiglia le avrebbe limitato la libertà anche per «preservare l'onore prematrimoniale». Qualche uscita, regolarmente controllata, le veniva concessa, ma a quanto pare non per andare a scuola. Da quando il matrimonio era stato combinato, infatti, sembra che l'istruzione della giovane non fosse più una priorità per la famiglia, dal momento che tutto quello che la ragazza doveva imparare lo poteva apprendere in casa: ovvero semplicemente ad essere una brava moglie. Sembra che da qualche mese le fosse anche stato sottratto il telefonino. D'intesa con la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Milano la ragazza è stata quindi prelevata dall'abitazione famigliare e condotta in Commissariato, dove in presenza degli specialisti dei servizi sociali ha sporto una formale denuncia. Subito dopo è stata temporaneamente trasferita in una struttura protetta in attesa di ulteriori accertamenti sulla vicenda e delle determinazioni dell'Autorità Giudiziaria che ne seguiranno.