L'Ilva ricorre contro la chiusuraGli operai bloccano Taranto
Il ministro Clini annuncia per domani l'autorizzazione di impatto ambientale necessario per proseguire l'attività
Mentre le strade di Taranto si riempievano di lavoratori dell'impianto siderurgico arrabbiati per l'incertezza del loro futuro, di cittadini che pretendono il rispetto dell'ambiente, e andava in scena l'ennesima spaccatura dei sindacati sull'opportunità o meno di fare sciopero il presidente Ilva, Bruno Ferrante, ai microfoni di Telenorba annunciava l'intenzione dell'azienda di impugnare dinanzi al tribunale il provvedimento del gip Patrizia Todisco che ieri ha respinto il piano aziendale di interventi e la richiesta Ilva di continuare a produrre. Da parte sua Franco Sebastio, procuratore della Repubblica di Taranto, ha spiegato: "Abbiamo detto no all'Ilva, ed il nostro parere è stato poi confermato dal gip, perchè il piano dell'azienda non solo ci sembra inadeguato, come hanno anche accertato i custodi, che sono i nostri consulenti tecnici, ma perchè contiene interventi di cui si è già parlato molti anni fa senza che l'Ilva li abbia attuati". "La direttiva data ai custodi è chiara", ha concluso il magistrato: "il sequestro va attuato definitivamente, ovviamente con le procedure adeguate e che tengano conto della realtà complessa su cui si va ad operare, perchè le emissioni inquinanti devono cessare". Intanto il ministro Clini ha voluto puntualizzare che "il governo sta applicando in maniera rigorosa la legge e l'applicazione spetta per le norme italiane e per le direttive europee al ministro dell'Ambiente. Un decreto del governo a risolvere la questione? Non c'è bisogno, l'unico atto legale e vincolante per l'impresa è un atto ordinario, ovvero l'Aia (Autorizzazione impatto ambientale, ndr)". "Credo che domani avremo il documento", ha continuato il ministro dell'Ambiente, "poi avvieremole procedure previste dalla legge con la Conferenza dei servizi e così avremo finalizzato un documento. "Noi rilasciamo l'Aia che ha come riferimento la lista delle migliori tecnologie disponibili per la siderurgia in Europa". Momenti di tensione si sono registrati tra i lavoratori dell'Ilva in sciopero sulla statale Appia dove hanno incontrato centinaia di manifestanti del "Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti" secondo i quali lo sciopero, proclamato da Fim e Uilm, in definitiva è a vantaggio dell'azienda. Gli aderenti al Comitato indossano una maglietta gialla con la scritta " si ai diritti no ai ricatti" invitando a non bloccare la città ma semmai il siderurgico. Dal presidio gli operai Ilva gridano " via via" e tra le due "tesi" si sono interposte le forze dell'ordine.