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Alemanno, indagato un suo uomoPd: "Il sindaco si dimette"

Gianni Alemanno e Riccardo Mancini

La procura ha iscritto nel registro degli indagati Riccardo Mancini messo dal sindaco a capo della municipalizzata per una tangente da 500mila euro

Nicoletta Orlandi Posti
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  Dopo la Regione Lazio, anche il Comune di Roma potrebbe essere travolto dalla bufera. La procura di Roma ha disposto questa mattina una serie di perquisizioni nell'ambito dell'inchiesta su false fatturazioni per l'acquisto di 40 bus da parte del Campidoglio. I militari della Guardia di Finanza del nucleo di polizia tributaria hanno fatto irruzione presso gli uffici di Roma Metropolitane, dell'Ente Eur e della Breda Menarini di Bologna, società quest'ultima che fa parte del gruppo di Finmeccanica. L'inchiesta, coordinata dal pm Paolo Ielo, si riferisce a una commessa del 2009 per l'acquisto di autobus per un importo di circa 20 milioni di euro. Nell'inchiesta ci sono quattro indagati: tra loro l'ad dell'Ente Eur Riccardo Mancini e l'ex ad di Breda Menarini Roberto Ceraudo. Le ipotesi di reato sulle quali lavora Ielo sono la corruzione e la frode fiscale. Secondo l'accusa sarebbe stata pagata una maxi tangente: Mancini avrebbe fatto da garante per il pagamento della tangente ottenendo in cambio appoggio da parte i Finmeccanica per ottenere l'incarico di amministratore dell'ente  Eur. Gli investigatori della Guardia di finanza hanno anche acquisito documenti anche presso il consorzio Ati. Questo aveva ottenuto l'assegnazione d'appalto di Roma Metropolitane dell'appalto per realizzare nella zona della Laurentina una corsia   preferenziale per la percorrenza di 40 filobus. Questi venivano forniti dalla Breda che secondo le indagini degli investigatori avrebbe ottenuto l'appalto versando poi la tangente in questione.I l tutto nasce dalle rivelazioni del commercialista Marco Iannilli già coinvolto e indagato in alcune delle indagini scaturite dall'inchiesta su Enav e Selex. Campagna elettorale Mancini è uno dei personaggi più controversi tra gli uomini di Alemanno. Dopo aver finanziato la campagna elettorale del 2006 e  fatto da tesoriere durante quella del 2008, il sindaco l'ha voluto alla guida di Eur spa, società controllata dal Campidoglio e dal ministero dell'Economia, che ha nel suo portafoglio immobili per centinaia di milioni. Scive Emiliano Fittipaldi sull'Espresso quando scoppiò lo scandalo parentopoli al comune di Roma: Mancini, "che ha sempre vissuto all'Eur, è stato vicino ai camerati di Avanguardia nazionale: nel 1988 è stato processato - insieme ai leader del movimento Stefano Delle Chiaie e Adriano Tilgher, che oggi lavora in Regione con Teodoro Buontempo - e la Corte d'Assise lo condannò a un anno e nove mesi per violazione della legge sulle armi. Vent'anni dopo, Alemanno gli ha dato le chiavi di un quartiere che conosce bene, quello del mitico bar Fungo, dove un tempo si ritrovavano quelli di Terza posizione, i ragazzi di Massimo Morsello e il gruppo di Giusva Fioravanti". Verso le dimissioni? Da parte sua il Pd capitolino è convinto che le ore che restano ad Alemanno siano contate.Circolano "voci insistenti di un primo cittadino intenzionato a dimettersi per costruirsi una fuga naturale, magari come azzeratore", rivela il capogruppo Umberto Marroni, aggiungendo che la soluzione cui, a suo dire, Alemanno starebbe pensando sarebbe "per altro assai poco credibile visti i cinque anni del suo governo del Campidoglio, il Pdl colpito da scandali, le promesse non mantenute, l'incapacità di governo e la perdita di consensi". Marco Miccolli, segretario del Pd Roma,spiega che "con Alemanno la nostra città è quotidianamente teatro di scandali. I romani sono stufi di un sindaco inetto circondato da uomini troppo spesso inquisiti e oggetto di indagini da parte della magistratura".  

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