La Lega contro i barboni:cinquecento euro di multaa chi rovista nei cestini
Ordinanza del sindaco di Mortara, in Lomellina. Ma i cittadini insorgono: "Come faranno a pagare la contravvenzione?"
Rovistare nei cassonetti dell'immondizia, in cerca di cibo o di qualche indumento usato, potrebbe costare molto caro ai cittadini meno abbienti di Mortara. La giunta locale, un monocolore leghista in carica da pochi mesi, ha infatti deciso di applicare sanzioni dai 25 ai 500 euro per i trasgressori. Ma tra i cittadini monta la protesta. Nel firmare l'ordinanza, Marco Facchinotti, primo cittadino del popoloso comune lomellino, ha spiegato: «Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni e vogliamo scoraggiare questa pratica che, oltre ad essere pericolosa, contribuisce a sporcare le aree limitrofe». Il provvedimento, voluto in particolare dall'assessore alla polizia locale Elio Pecchenino, si inserisce in un programma di mantenimento del decoro urbano portato avanti da Comune, Azienda Municipalizzata cittadina (AsMortara) e Clir (Consorzio Lomellino Incenerimento Rifiuti). «Sarà una guerra agli sporcaccioni», aveva preannunciato Pecchenino in estate. La prima fase ha riguardato il monitoraggio - con l'ausilio di una telecamera - delle persone che deponevano rifiuti ingombranti accanto ai cassonetti. In poche settimane sono state inflitte una ventina di multe tra i 150 e i 200 euro, mentre in altrettanti casi non è stato possibile risalire ai colpevoli poiché le immagini fornite dai video non erano abbastanza nitide. Per incoraggiare i cittadini alla raccolta differenziata, nei giorni scorsi il Comune ha addirittura premiato con una targa due bambini, Sofia e Filippo, con genitori al seguito, per il comportamento esemplare nello smistamento dei rifiuti. Ma se la lotta a chi lascia oggetti fuori dal cassonetto ha trovato d'accordo la cittadinanza, ben diversi sono i pareri sulla linea dura contro i poveracci dell'immondizia. «Il fenomeno esiste - afferma una volontaria del Centro aiuto alla vita - e noi cerchiamo di dissuaderlo perché è una pratica pericolosa. Quanto alle multe, c'è da considerare che chi è costretto a cercare nei cassonetti è comunque sempre una persona in gravi difficoltà». Sui social network i commenti della gente sono molto critici. I più si interrogano sulla fattibilità del provvedimento. Fiorella si chiede: «Mi piacerebbe sapere come fanno a pagare le multe queste persone se non hanno neanche di che mangiare». E Paola: «Non ho parole.... invece di aiutare la povera gente.... spero che il prossimo a dover rovistare tra i rifiuti sia proprio l'assessore...». Ancora più sferzante e polemico è Carlo: «Davvero pensano di multare un anziano italiano che ha versato una montagna di contributi, che ha speso la pensione per potersi curare e che è costretto, dopo una vita di lavoro e di sacrifici, a calpestare la propria dignità e a rovistare nei cassonetti per potersi sfamare?». A dire il vero l'assessore Pecchenino non è nuovo a questo tipo di ordinanze. Già un paio di anni fa ne aveva fatta passare una identica, che - seppur limitata al periodo estivo - si rifaceva all'articolo 650 del codice penale e prevedeva fino a 3 mesi di carcere per i trasgressori. Ora, se la strada della prigione sembra essere accantonata, non vi sono però limiti stagionali. di Filippo Cavazza