La Chiesa cambia idea:è evangelico cercare gli Ufo
L'Osservatore romano:la ricerca spaziale ci fa conoscere il cosmo, che fa parte del "creato". La teologia non può ignorarla
"Non sarebbe 'evangelicò non investire coraggiosamente tutti i talenti che ci sono stati affidati, per seppellirli invece nella sabbia in attesa timorosa di un padrone geloso". Lo scrive l'Osservatore Romano che dedica un commento all'impresa di "Curiosity", il rover della Nasa che sta scandagliando in questi giorni la superficie del piante Marte. Il giornale vaticano risponde alle obiezioni di chi ritiene non coerente con la visione cristiana la ricerca di altre forme di vita nel cosmo. "Prima di scandalizzarci e di rigettare queste idee per il timore di sconvolgere discorsi teologici consolidati, dovremmo meditare - spiega il professor Piero Benvenuti dell'Università di Padova, che firma l'articolo - come l'azione creatrice divina, essenzialmente atto d'amore, ecceda sempre le nostre limitate capacità razionali". L'invito dello scienziato ed editorialsta dell'Osservatore è a rileggere "in termini attuali il De Potentia di Tommaso d'Aquino. Potremmo allora gioire - spiega - nello scoprire l'insospettabile ricchezza dell'atto creativo di cui le nostre povere scienze e tecnologie ci fanno intravvedere pian piano intrecci finora ignoti". Secondo il professor Benvenuti, "la vastità e complessità di ciò che negli ultimi decenni, con progressione esponenziale, abbiamo appreso del cosmo (del Creato!) sono tali che la teologia non può più rimanere distratta o agnostica: la cosmologia la chiama ad una sfida che porterà forse a vicoli ciechi, fermate e ripartenze, ma che è divenuta ormai irrinunciabile".