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Il lato bello della crisi economicacrollano gli arrivi degli stranieri

Mentre tra il 2005 e il 2010 il saldo era mediamente di 330 mila unità, questa cifra è crollata a 102 mila tra il 2011 e il 2012

Matteo Legnani
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Non tutta la crisi vien per nuocere. Perchè se è vero che gli italiani stanno peggio, il discorso vale anche per gli immigrati. Che non vedono più nel nostro paese il bengodi in cui rifarsi una vita. E che fanno? Una parte, ancora piccola, ciapa su camel e barcheta (come piaceva dire all'ex assessore regionale lombardo del Pdl Piergianni Prosperini) e torna al suo paese. Ma il dato più interessante (e sicuramente entusiasmante per i leghisti) è quello sui mancati arrivi. Mentre tra il 2005 e il 2010 il saldo era mediamente di 330 mila unità, questa cifra è crollata a 102 mila tra il 2011 e il 2012. E anche prendendo in considerazione il numero di nuovi permessi rilasciati nel 2011, 361.690, si ha un elemento indicativo: sono il 40% in meno rispetto al 2010. Solo nel Nordest, i permessi di soggiorno rilasciati tra il 2010 e il 2011 per motivi di lavoro sono crollati del 65%. E i primi dati dell'ultimo censimento aumentano gli indizi di una fuga in atto dall'Italia: il 9 ottobre 2011 erano «scomparsi» un milione di stranieri rispetto all'iscrizione anagrafica. Ma l'appeal dell'Italia sembra destinato a diminuire ancora: secondo un'indagine della Fondazione Ismu, in Lombardia, la regione che ospita un quinto degli immigrati in Italia, dieci stranieri su cento dichiarano l'intenzione di volersi trasferire entro 12 mesi. Proiettando questi dati a livello nazionale, ci ritroviamo con un esercito di 150 mila immigrati pronti a fare le valigie entro l'anno prossimo. Facciamogli uno sconto sui biglietti.

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