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Bimbo morto in gita oratorioStriscione choc dei genitori

Scritta "quinto comandamento: non uccidere" fuori da casa nel giorno dei funerali di Franco. Inchiesta per omicidio colposo senza indagati

Matteo Legnani
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E' stato sepolto oggi a Poggio Caiano Franco, il ragazzino di 11 anni morto domenica scorsa sul monte Calvana, in provincia di Prato, durante una gita dell'oratorio. Cerimonia non religiosa, come voluto dalla famiglia. Che proprio oggi è tornata ad accusare quanti, quel giorno, avevano sotto la loro responsabilità Franco e gli altri ragazzini: uno striscione con una scritta a spray, steso fuori dalla casa, che recita: "Quinto comandamento: non uccidere". Un'accusa rivolta chiaramente al parroco della chiesa di Paperino, il paese dove Franco viveva con la sua famiglia. Nei giorni scorsi la parrocchia e la diocesi fiorentina hanno parlato di ritardi nei soccorsi, escludendo responsabilità da parte del parroco e degli accompagnato. Dall'altra parte il 118 ha escluso che ci siano stati ritardi, e rispedito al mittente le accuse. La rabbia dei genitori di Franco è esplosa dopo le prime risultanze dell'autopsia sul corpo del bimbo, ieri. Dalle prime indiscrezioni non ci sarebbero «malformazioni evidenti». E' quanto afferma uno dei legali della famiglia, l'avvocato Dimitri Caciolli. E lo conferma il procuratore capo di Prato. Si attendono ora ulteriori esami per riuscire a capire cosa abbia provocato il malore del bambino. Bisognerà attendere almeno venti giorni per avere invece i risultati degli esami istologici.

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