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"Emergenza" terremoto, altri 73 milioni in Irpinia

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Intanto in Emilia si vive ancora in tenda dopo un mese

Alvise Losi
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  Dice: soldi per la ricostruzione in Irpinia? Per il terremoto del 1980? Ma ancora lì siamo? Così è: in Italia ci sono situazioni che restano come cristallizzate, immutabili e inarrestabili nei decenni. Una di queste è per l'appunto la marea di soldi che da trentadue anni continua a riversarsi nelle casse dei Comuni colpiti, il 23 novembre 1980, da quella terribile scossa. Anzi, meglio: nelle casse dei Comuni “colpiti” e anche di quelli “non colpiti”, ma su questa considerazione torneremo più avanti. In ogni caso altri 51 milioni sono stati assegnati alla bisogna. E però questi sono “solo” quelli dati alle località campane: nel decreto del ministero delle Infrastrutture, datato 26 marzo 2010 e però effettivamente concretizzatosi negli ultimi due anni, è compresa l'assegnazione di fondi anche ai Comuni della Basilicata che rientrarono nella lista: altri 22 milioni. Totale: 73 milioni di euro. E, come detto, si tratta solo dell'ultimo esborso: stando alle cifre ufficialmente fornite dalla commissione Terremoto 80, al lavoro da anni presso il ministero delle Infrastrutture, le cifre effettivamente stanziate negli anni in base alle leggi 219/81 e 32/92 arrivano a 29 miliardi di euro - ma il centro di documentazione della Camera ha quantificato anche gli sprechi, arrivando all'incredibile cifra di 67 miliardi di euro. Altra cosa: di quei 29 miliardi di cui sopra, solo 9,3 - vale a dire meno di un terzo! - sono stati utilizzati per "esigenze abitative", cioè effettivamente per ricostruire case ed edifici. Leggi l'articolo di Andrea Scaglia su Libero di oggi giovedì 21 giugno 2012 o vai all'edicola digitale  

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