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Ha riempito l'Italia d'amiantoAmbientalisti lo invitano a summit

Stephan Scmidheiny, ex numero 1 di di Eternit e condannato a 16 anni, sarà alla conferenza sullo sviluppo sostenibile "Rio+20"

Matteo Legnani
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"Una forte presa di posizione dell'Italia affinchè venga rivista la partecipazione alla Conferenza Rio+20 del signor Schmidheiny". E' la richiesta avanzata in una lettera al ministro dell'ambiente Corrado Clini dall'assessore del Piemonte Roberto Ravello, anche a nome dell'Associazione familiari vittime amianto di Casale Monferrato e del Comitato Vertenze Amianto, dopo l'annunciata presenza dell'ex proprietario della Eternit, condannato dal tribunale di Torino per "volontario e permanente disastro ambientale" alla Conferenza sullo Sviluppo Sostenibile, organizzata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a Rio de Janeiro, dal 20 al 22 giugno prossimi. Shmidheiny, svizzero, figlio del fondatore della Eternit che aveva stabilimenti di produzione in Italia a Casale Monferrato, Broni e Bari, aveva assunto la guida dell'azienda nel 1976. E' stato condannato in primo grado a 16 anni dal tribunale di Torino, senza mai presentarsi a un'udienza o in occasione della pronuncia della sentenza lo scorso 13 febbraio. Nel 2008 un giornale economico svizzero ha valutato la sua fortuna personale in 1,9 miliardi di sterline, più di due miliardi di euro. A Rio è stato invitato in quanto presidente onorario del World Business Council for Sustainable Development, il Consiglio mondiale per lo sviluppo sostenibile.

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