"Su Mediaset solo donnine nude"Furia Confalonieri col Financial Times
Il quotidiano inglese attacca il Biscione su conti e programmazione. Il numero 1 di Segrate: "Razzismo per favorire Sky"
Botta e risposta tra il quotidiano economico britannico Financial Times e il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri. Oggetto del contendere: la situazione finanziaria, programmazione e conflitto d'interesse. Il un articolo pubblicato il 25 maggio scorso, il FT aveva illustrato con dovizia di particolari la situazione corrente dell'azienda di Segrate. Le cui difficoltà non sono certo top secret. Giusto qualche giorno fa, era stato lo stesso Confalonieri ad ammettere che anche per il mese di giugno la raccolta pubblicitaria non aveva fatto passi avanti, rispetto alla situazione deficitaria che il gruppo registra ormai da mesi. E sempre qualche giorno fa, le azioni del Biscione avevano toccato il minimo storico in borsa, tanto da ridurre di un quinto il valore dell'azienda in dieci anni: da 10 a 2 miliardi di euro. Il FT era partito da qui, per poi attaccare Mediaset sul fronte dei palinsesti, definendo la programmazione "povera di idee se non sciocca", basata per lo più su "showgirl poco vestite e notiziari politicamente orientati". Proprio questo punto ha fatto arrabbiare Confalonieri, per il quale l'autore dell'articolo, il giornalista Tony Barber, "insulta tutta la televisione generalista italiana", e le sue critiche hanno un contenuto "razzista", come Confalonieri ha scritto in una lettera pubblicata sullo stesso Financial Times. "Ricchezza e una completezza di offerta sono superiori a quelle medie dei broadcaster mondiali. Non c'è praticamente successo televisivo offerto nel mondo che non arrivi ai telespettatori della tv generalista gratuita, grazie al lavoro di migliaia di dipendenti e professionisti italiani del settore", scrive il numero 1 di Segrate. Per il quale, l'attacco a Mediaset è strumentale a favorire Sky, che infatti Barber cita come un vero esempio di "innovazione tecmologica".