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"Gettandola nel Po ha inquinato il fiume". Frase choc del leghista Dordolo

Ha commentato così l'omicidio della donna indiana uccisa dal marito

Leonardo Diana
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"Maledetto, inquinare così il nostro sacro fiume..... Vorrei vedere io se andassimo a defecare o sgozzare mucche e maiali sul Gange, cosa direbbero.... Ah già, già lo fanno.... Ah beh, allora.....:o)". "L'operaio indiano che ha ucciso la propria moglie incinta gettandone il cadavere nel Po, ha inquinato il nostro sacro fiume". Così il capogruppo leghista al Comune di Udine Luca Dordolo ha attirato commenti critici e richieste di dimissioni da parte di esponenti del centrosinistra.  La replica - "Si tratta di humour nero e di provocazioni forti che vengono strumentalizzate" ha replicato Dordolo. "La mia intenzione non era quella di offendere né le donne né gli stranieri operosi e disposti a integrarsi in questo Paese". Successivamente intervistato alla Zanzara su Radio 24 ha ribadito il concetto affermando: "Non mi vergogno di quelle frasi, mestolate sul grugno ai musulmani". La sinistra chiede le dimissioni - Ai consiglieri della maggioranza di centrosinistra a Udine che hanno chiesto le sue dimissioni, il capogruppo leghista ha respinto categoricamente questa possibilità. "Pensino piuttosto a rivedere le loro fallimentari politiche sul multiculturalismo, che anche a Udine hanno portato a una mancata integrazione degli stranieri". Il vicesegretario del Pd di Udine, Hosam Aziz, chiede un intervento del segretario della Lega Nord del Friuli Venezia Giulia, Matteo Piasente. Aziz ritiene "indispensabile un intervento delle segreteria regionale, a meno che i vertici della Lega non condividano con il silenzio le dichiarazioni di Dordolo. Ma se la Lega, come penso, non le condivide, dovrebbe essere conseguente e chiedere a Dordolo le dimissioni da consigliere comunale visto che sembra inaccettabile che un partito sia rappresentato in un consiglio comunale di una città medaglia d'oro per la Resistenza da chi diffonde il seme del razzismo e della violenza politica".   

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