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Terremoto, scoprite se la vostra casa è a rischio crollo

Passo per passo cosa fare per valutare la pericolosità della propria abitazione

Nicoletta Orlandi Posti
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  Guardando le immagini di morte e distruzione in tv, dopo aver visto tremare il lampadario in sala da pranzo, nella mente di molti si è insinuato un tarlo. Ma casa mia è sicura? Empatia, onda d'urto emotiva, esagerazione magari. Ma chi si è svegliato traballando nel proprio letto a Milano o Verona ha il legittimo desiderio di tutelarsi. Come fare quindi? Le strade ci sono.  Il primo step: scorrere la lista degli ingegneri strutturisti presente nell'albo professionale. Sono i “medici di famiglia”,  a loro si può chiedere un'analisi preliminare sulla tenuta strutturale dell'abitazione. Progetto e calcolatrice alla mano, sono in grado di stabilire (l'occhio clinico fa molto) se la costruzione è sicura o è meglio approfondire l'esame. In questo caso entra in azione lo “specialista”, aziende che si occupano di prove in sito capaci di mettere alla prova i manufatti, come in un test medico sotto pressione. «Noi agiamo come il laboratorio di analisi specialistico»,  spiega l'ingegnere Luciano Ceschél, direttore della sede milanese di 4 EMME Service spa, società presente in 19 città d'Italia. Carotaggi, indagini sui materiali, prove di carico… lo spettro delle valutazioni è amplissimo. «Per quanto riguarda il rischio sismico, la valutazione passa da un'analisi dei materiali» spiega Ceschél «attraverso i carotaggi si valuta la qualità del calcestruzzo utilizzato, o - ed è il caso di Milano, dove sono molte le case costruite così  - della muratura: qualità dei mattoni e delle malte leganti».  Da valutare anche la quantità dei materiali: aggiungere piani a un'abitazione concepita per averne solo due senza rinforzare i pilastri portanti mette a serio rischio l'intera struttura. La tecnologia computerizzata ha una parte rilevantissima: «Fino a 15 anni fa era fantascienza, ma oggi possiamo riprodurre in 3D la struttura di una costruzione e sottoporla all'attacco di un sisma: così si mettono in luce i punti strutturalmente critici, e si può intervenire ad hoc».  La legge (dopo la modifica delle zonizzazioni sismiche dell'Italia di una decina di anni fa) impone questi controlli, ma solo su edifici sensibili, edifici nuovi, o edifici vecchi che abbiano subìto modifiche strutturali. Il problema è che su alcuni interventi c'è troppa discrezionalità: «Chi installa pannelli solari - ad esempio sui capannoni industriali -  non ritiene indispensabile svolgere i controlli di tenuta antisismica». Peccato che spesso questi interventi modifichino il profilo di tenuta dei manufatti, e la prova è il cimitero di capannoni che ricopre l'Emilia.        

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