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Vaticano: i vescovi non hanno l'obbligo di denunciare i preti pedofili

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Le linee guida della Cei: i prelati debbono collaborare con i giudici

Lucia Esposito
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I vescovi non hanno l'obbligo di denunciare i preti pedofili. Devono tuttavia dare piena collaborazione alla giustizia civile sugli abusi sessuali di sacerdoti nei confronti dei minori. Sono alcuni punti fondamentali delle "linee guida"  della Cei sulla pedofilia di cui dà conto il quotdiano Repubblica.  Il documento della Conferenza episcopale italiana è in buona parte l'applicazione della Lettera circolare della Congregazione, l'ex Sant'Uffizio, per anni guidato da Jospeh Ratzinger prima di diventare Papa. Quando nel 2010 scoppiò lo scandalo pedofilia l'allora Ratzinger, non ancora Papa, chiese  tutte le conferenze episcopali di trattare il fenomeno con tolleranza zero. E si decise di elaborare delle nuove norme. Uno delle prime norme è quello dell'ascolto delle vittime o dei parenti delle vittime stesse. Determinante è l'assistenza psicologica ai minori. D'altronde lo stesso benedetto XVI durante i suoi viaggi all'estero, dalla Germania alla Gran Bretagna, ha incontrato le vittime di abusi. Previsti anche programmi educativi di prevenzione, sia per aiutare i giovani che per sostenere i genitori. Prevista anche la cooperazione con la giustizia civile: Si è deciso però di superare la normatvianazionale che per l'Italia prevede l'obbligo di denuncia all'autorità giudiziaria solo per i pubbilci ufficiali e non lo prevede per i casi di abuso di cui venissero a conoscenza i vescovi. La denuncia spetta alle vittime. 

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