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Adinolfi, due sospettatinell'area degli ex Br

Le indagini sull'attentato al manager Ansaldo si concentrano su due figure che avevano legami con un gruppo terroristico sgominato a Recco nel 2009

Matteo Legnani
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Prende sempre più corpo la pista eversiva, e in particolare quella vetero-brigatista, nelle indagini sul ferimento di Roberto Adinolfi. L'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare è stato gambizzato con un colpo di pistola nella mattina di lunedì scorso sotto la sua casa di Genova. Ma da allora, a parte alcuni messaggi di solidarietà con gli attentatori comparsi su alcuni siti internet del mondo anarchico-insurrezionalista, in particolare Indymedia, una vera e propria rivendicazione non è mai arrivata. Gli inquirenti, tuttavia, avrebbero diretto le indagini su due personaggi che avavano avuto legami con la cellula brigatsta scoperta e sgominata nel 2009 a Recco. Nel corso di quell'operazione furono arrestate due persone, vennero sequestrate molte armi e fu anche rinvenuto un libretto di istruzioni per la pistola di fabbricazione russa tokarev, dello stesso tipo di quella probabilmente usato lunedì per gambizzare Adinolfi.

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