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Facci: Scanner umani
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Tutti pontificano sulle motivazioni della Cassazione e spiegano perché è giusto che Berlusconi sia stato condannato. Piccolo problema: nessuno ha letto le carte
A leggere le motivazioni della sentenza su Berlusconi (208 pagine in giuridichese) personalmente io ho impiegato un pomeriggio: ecco perché vorrei complimentarmi con quanti - tra questi Guglielmo Epifani, Fabrizio Cicchitto, Danilo Leva e molti altri - l'hanno commentata a botta caldissima, il che significa che in precedenza sono riusciti anche a leggerla. Una capacità di lettura da scanner umani: invidiabile. A meno che - ma non posso crederlo - i citati si siano limitati a leggere gli stringati articoletti pubblicati immediatamente in rete: i quali a loro volta erano meramente copiati - tutti - dall'articolo di Dario Ferrara pubblicato su Cassazione.net. Perché oggi, siccome bisogna fare in fretta, l'informazione funziona così. In compenso ieri mattina ho partecipato a un dibattito televisivo (Omnibus, La7) che originava appunto dalle motivazioni della sentenza: salvo scoprire, tra gli ospiti, che ero l'unico che le aveva lette. Oltretutto gli ospiti, soprattutto Antonello Caporale del Fatto e Alessandra Longo di Repubblica, mi hanno anche spiegato che non le avevo capite bene. Può essere: si è scritto che Berlusconi fu «ideatore» del meccanismo illecito e che dunque «sapeva», il che è possibile e probabile, ma nelle 208 pagine non ho trovato nessuna dimostrazione di questo. Pazienza, le sentenze si rispettano. Si applicano. Io però lancio un'idea: si leggono pure. di Filippo Facci
Dai blog
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Un santuario alpino sospeso nel tempo e nello spazio
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