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Lusi e abusi

L'abuso della carcerazione preventiva ha rialzato la testa

Andrea Tempestini
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di Filippo Facci Occupàti come siamo a stabilire se Mani pulite stra-abusò della carcerazione preventiva (risposta: sì) stiamo fingendo di non vedere che l'abuso della carcerazione preventiva ha decisamente rialzato la testa: questo oggi, non vent'anni fa. La differenza è che oggi alla politica e ai giornali gliene frega ancor meno di allora, e le polemiche, quando ci sono, sono tutte politiche: gli stessi arresti di Lusi e di Papa, in Parlamento, furono concessi in base a calcolini di piccolo commercio senza che nessuno avesse menzionato mezza carta. Per quanto riguarda il resto del mondo, poi, dai giornali sono sparite completamente le motivazioni che danno torto ai pm (le rare volte che succede) e per le quali hanno magari scarcerato chicchessia: manco più i nomi degli avvocati si riescono a leggere, figurarsi se mai ne intervistano uno. Ricordate le discussioni sul pericolo di fuga, di «reiterazione», l'inquinamento delle prove eccetera? Roba antidiluviana, tecnicismi che alla gente non interessano. Quando c'è da pubblicare le richieste d'arresto, per contro, non ci facciamo mancare nulla: tantomeno le intercettazioni, senza le quali «la libertà di stampa» è regolarmente in pericolo. Dopodiché, in separata sede, parte la lagna sul numero dei carcerati in attesa di giudizio che è il più alto d'occidente: chissà come mai. Segue dibattito.

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