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La "Piazza Istruita" di Formigli

Bel giornalismo davvero, quello che abbiamo visto su La7

Andrea Tempestini
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Bel giornalismo davvero. «Piazza Pulita» (La7) ci ha spacciato una realtà tarantina falsa e organizzata. Tocca premettere che quest'estate sono passato da Taranto quattro volte (per fatti miei) e che per la trasmissione «In Onda» abbiamo spedito inviati e fatto dirette: e garantisco che no, in città non regna assolutamente la cagnara che abbiamo visto giovedì sera. C'è consapevolezza e partecipazione, ma nessuna «rivolta» o altre sceneggiate. Giovedì sera invece è andata così: con giorni di anticipo hanno indetto un corteo-manifestazione (con tanto di manifestini col marchio di «Piazza Pulita») e l'hanno fatto coincidere con la diretta finale: non viceversa. Hanno artefatto e fomentato - praticamente creato - la realtà poi rappresentata. Hanno mandato, al quartiere Tamburi di Taranto, un'inviata-urlatrice che è cresciuta al quartiere Tamburi di Taranto, laddove vive la sua famiglia che a vario titolo è coinvolta e appassionata dall'affare Ilva. Una cronista equilibrata, cioè, come poteva esserlo colei che aveva invitato i tarantini, via Facebook, ad abbassare le saracinesche dei negozi «per la memoria dei nostri morti» e rivolgendosi «alle mamme e mogli che devono seppellire i mariti e i figli che muoiono nella grande industria». La militanza non è reato, ma potevano avvertirci: invece ci hanno detto, con pretesa di imparzialità, che Taranto era quella: praticamente Nagasaki dopo la bomba. Bel giornalismo davvero. di Filippo Facci

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