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Patacche rosse

Eliana Giusto
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Segue segnalazione di Enrico Tagliaferro, preparatissimo blogger anti-antimafia. In sintesi: a Palermo e su Facebook (condiviso da 10mila pecore) è circolato un poster con una foto di Borsellino e questa frase: «Mi uccideranno ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri». In altre parole, una schifosa manipolazione. Qualcuno ha preso una testimonianza di Agnese Borsellino (18 agosto 2009, Caltanissetta) e prima ha aggiunto una frase ridicola e mai pronunciata («la mafia non si vendica»: figurarsi) e poi ha contraffatto la frase originale del verbale, che era questa: «Paolo mi disse che non sarebbe stata la mafia ad ucciderlo, ma sarebbero stati i suoi colleghi e altri a permettere che ciò potesse accadere». Non solo. La frase manipolata, in fondo al poster, risulta estratta «dall'agenda rossa di Paolo Borsellino». Una cazzata totale, visto che l'agenda non fu mai ritrovata. Ora: chi ha fatto questa porcata? Mistero. Si dirà: un dilettante, un invasato della trattativa. Interessante che la frase manipolata - identica - compare nella prefazione del libro «L'agenda rossa di Paolo Borsellino» scritto dagli spiritati Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza. Chi ha scritto la prefazione? Un presunto collega. Inizia per «Marco» e finisce per «aglio», quello dei vampiri. di Filippo Facci

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